Prosegue il progetto sugli studi di registrazione: serie di puntate dedicate a singoli studi di registrazione, ascoltando musica lì registrata, e raccontandone la storia e l'anedottica.
Con l'intento di dimostrare l'enorme valenza artistica che i singoli e diversi 'Recording Studios' hanno avuto nella storia della musica pop/rock (e non solo).
Secondo appuntamento dedicato agli Advision Studios di Londra.
Nel 1969 la sede degli Advision Studios si spostò poco distante, al nr.23 di Gosfield Street dotandosi di un’adeguato sistema di isolamento acustico appositamente progettato dallo svedese Stellan Dahlstedt e sfruttando appieno i più ampi spazi disponibili; fu creata una sala capace di ospitare un’orchestra di 60 elementi unitamente ad uno schermo e proiettore da 35mm per le registrazioni di colonne sonore ed effetti cinematografici (lo ‘Studio One’, di 12 x 9 metri, per la cui sala regia fu utilizzato mixer custom precedentemente assemblato), una ulteriore sala teatrale per le registrazioni di doppiaggi al piano superiore (delle dimensioni di 9 x 6 metri, dotato di un mixer custom a 14 ingressi e 4 uscite) ed un’ulteriore sala di missaggio posta nel seminterrato (lo ‘Studio Two’ di 6 x 3,5 metri, equipaggiato di un mixer Neve a 20 ingressi e 16 uscite).
A partire dagli inizi degli anni ‘70 gli Advision Studios diventarono tra i preferiti dei gruppi della neonata scena progressive, che lo apprezzavano particolarmente per l’eccellente qualità delle strumentazioni tecniche di cui era dotato.