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lunedì 21 dicembre 2015

#15 QUINDICESIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – ΧΡΙΣΤΟΎΓΕΝΝΑ - Lunedì 21 dicembre 2015, ore 21.45

Per la prima volta nella storia di questa trasmissione webradiofonica dedichiamo una puntata al tema del Natale (in greco appunto Χριστούγεννα).
Partiamo dal sacro per approdare alle profane profanature del classic blues, dal melisma mediorientale del primo cristianesimo al boogie woogie nordamericano del 1948, passando per la primissima polifonia sacra medievale e le predicazioni del sud degli USA.


Questo l'accompagnamento musicale della puntata:

Marie Keyrouz - Office de la Nativité de la Mère de Dieu 
Schola Gregoriana Mediolanensis – Viderunt Omnes 
Leonin - Viderunt Omnes (2 vocum) 
Tom Jackson - Huron Carole 
Rev. J.M. Gates - Death Might Be Your Santa Claus
Bessie Smith – At The Christmas Ball
Victoria Spivey - Christmas Morning Blues 
Mabel Scott - Boogie Woogie Santa Claus


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

oppure qui: https://mega.nz/#!aM4njL7A!mfGwCEvMQ_qYHFQQRmMIOWT3Tgwmy1iuvroIDdCdWuU




SUOR MARIE KEYROUZ

Nata nel 1963, libanese, Marie Keyrouz è suora della Chiesa Cattolica Greco-Melkita, di rito bizantino, i cosidetti ‘cattolici orientali’. 
Si è dedicata ad un grande e straordinario lavoro di ricerca della musica vocale tradizionale greca, siriaca e bizantina antica, che risale fino ai primi secoli del cristianesimo sotto forma di manoscritti o tradizione orale; spesso cantata in lingua araba, fa uso di scale musicali tipicamente medio-orientali, di enorme fascino.
Nella sua carriera musicale, iniziata nel 1989, si è accompagnata con svariate formazioni strumentali e vocali, ma a me piace in assoluto di più nella versione più pura, e forse più filologicamente fedele alla tradizione della musica religiosa mediorientale dei primi secoli del cristianesimo, che ho avuto il privilegio di vedere dal vivo a Ravenna Festival a metà anni '90, con il solo accompagnamento vocale dell'Ensamble De La Paix che non fa altro che cantare lunghe e prolungate note di sottofondo, bordoni, 'drones', sopra le quali lei si invola in una modalità (in senso puramente musicale) straordinaria.




lunedì 14 dicembre 2015

#14 QUATTORDICESIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – CONCERTGOING.2 - Lunedì 14 dicembre 2015, ore 21.45

Seconda di una serie di puntate dedicate al fenomeno del 'concertgoing', ovvero 'andar per concerti'. Con l'aiuto dell'amico Roberto Brasini, ospite in studio, abbiamo tentato di realizzare una sorta di analisi storica e sociale attraverso l'aneddotica di alcuni concerti a cui lui ha personalmente assistito.
Si tratta di nomi grossi tutti visti in fasi 'auliche' della propria carriera.


Questo l'accompagnamento musicale della puntata:
Talking Heads – Crosseyed & Painless (Registrazione tratta dal concerto al Palazzo Dello Sport di Roma il 17/12/1980 ripreso dalla RAI)
Talking Heads – The Great Curve (Registrazione tratta dal concerto al Palazzo Dello Sport di Roma il 17/12/1980 ripreso dalla RAI)
King Crimson - Indiscipline (Registrazione tratta dal concerto all'Arena di Fréjus in Francia il 27/08/1982)
King Crimson - Larks' Tongues In Aspic Part II (Registrazione tratta dal concerto all'Arena di Fréjus in Francia il 27/08/1982)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
oppure qui: https://mega.nz/#!uEJXDBZC!izW-Ntl-Ooh45R00dEY9Vv0NY6gWB-KHvgAFqpqTYXI




TALKING HEADS - PALASPORT,BOLOGNA 
16 DICEMBRE 1980

Esperienza live epocale quella dei Talking Heads durante la promozione del loro, bellissimo e insuperato, quarto album 'Remain In Light' pubblicato mercoledì 8 ottobre 1980.
Il 16 dicembre dello stesso anno deliziano la platea del Palasport di Bologna con un'esibizione trascinante che nella seconda metà diventa assolutamente infuocata.
Un concerto dopo cui, sono parole dell'ospite Roberto Brasini, 'niente fu più come prima' e in cui 'imparammo che assistere ad un concerto poteva comportare anche il ballo e il puro divertimento senza scadimento della qualità artistica dell'esperienza'.
Del concerto di Bologna non ho trovato nulla in rete, ma la RAI realizzò e mise in onda un video di oltre un'ora tratto dal loro concerto del giorno successivo al PalaEUR di Roma.



lunedì 7 dicembre 2015

#13 TREDICESIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – CONCERTGOING.1 - Lunedì 7 dicembre 2015, ore 21.45

Prima di una serie di puntate dedicate al fenomeno del 'concertgoing', ovvero 'andar per concerti'. Con l'aiuto dell'amico Roberto Brasini, ospite in studio, abbiamo tentato di realizzare una sorta di analisi storica e sociale attraverso l'aneddotica di alcuni concerti a cui lui ha personalmente assistito.
Si tratta di nomi grossi tutti visti in fasi 'auliche' della propria carriera.


Questo l'accompagnamento musicale della puntata:

Frank Zappa – RDNZL (Road Tapes, Venue #2 registrato live il 23 e 24 agosto 1973 ad Helsinki)
Devo – Gut Feeling (Q: Are We Not Men? A: We Are Devo!, 1978)
Devo – (I Can't Get No) Satisfaction (Q: Are We Not Men? A: We Are Devo!, 1978)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

oppure qui: https://mega.nz/#!3doWQbhC!zQsN4LEg7bfXei8SKE0t4usUBh28xi5H92iPIn1urdA




FRANK ZAPPA - STADIO COMUNALE, BOLOGNA 30 AGOSTO 1973



















lunedì 30 novembre 2015

#12 DODICESIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.6 - Lunedì 30 novembre 2015, ore 21.45

Sesta ed ultima di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart.
Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.


Suction Prints (Shiny Beast [Bat Chain Puller], 1978)

Dirty Blue Gene (Doc At The Radar Station , 1980)
Telephone (Doc At The Radar Station , 1980)
Ice Cream For Crow (Ice Cream For Crow ,1982)
The Witch Doctor Life (Ice Cream For Crow ,1982)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

oppure qui: https://mega.nz/#!KV5GFDrT!4KwNlj7q12hRXKlMT2UrYvJxpqVuGjRx_oUCKY3F6L0



Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.


 

lunedì 23 novembre 2015

#11 UNDICESIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – HIPPIE FESTIVALS - Lunedì 23 novembre 2015, ore 21.45

Puntata dedicata all'ascolto di una piccola selezione di brani legati al tema dei festival hippie della fine degli anni '60, i primi raduni musicali che attirarono miriadi di avventori, in non pochi casi su scala di centinaia di migliaia di spettatori.


Joni Mitchell – Woodstock (Ladies Of The Canyon, 1970) 

Byrds – Renaissance Fair (Younger Then Yesterday, 1967) 
Love - The Red Telephone (Forever Changes, 1967)
Frank Zappa - Flower Punk (We're In It Only For The Money, 1968)  
David Bowie – Memory Of A Free Festival (Space Oddity, 1969) 
Crosby, Stills, Nash & Young – Woodstock (Déjà Vu, 1970)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

oppure qui: https://mega.nz/#!qBAnyYpI!CLzPwhtbNOxOrHjF2RFyqgpYeX-Z4XCyPJEXffrXbQI

JONI MITCHELL - WOODSTOCK

Inizio di trasmissione con la quarta ingranata grazie all'ascolto del personale tributo di Joni Mitchell al 'festival' per antonomasia, quello di Woodstock.
Lei non aveva partecipato all'evento, ma grazie al resoconto di prima mano fattole dall'allora suo fidanzato Graham Nash (che vi aveva preso parte assieme a David Crosby, Neil Young e Stephen Stills) compose un testo che, nelle parole di David Crosby, riuscì a sintetizzare meglio di qualunque altro l’essenza e l’importanza del festival.
Questo video, tratto dal lungometraggio Celebration At Big Sur del 1970, la vede protagonista al Big Sur Folk Festival tenutosi nel settembre 1969 a Big Sur in California, poche settimane dopo Woodstock. Sebbene in seguito abbia maturato un'aperta avversione nei confronti dei grandi raduni musicali, qui Joni Mitchell è chiaramente ed inequivocabilmente entusiasta.
Prima di attaccare col brano illustra al pubblico il celebre ritornello della canzone: "Siamo polvere di stelle, siamo d'oro. E abbiamo dovuto fare in modo di tornare al giardino."



lunedì 16 novembre 2015

#10 DECIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.5 - Lunedì 16 novembre 2015, ore 21.45

Quinta di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart.
Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.



Debra Kadabra (Bongo Fury, 1975 album a nome Frank Zappa And The Mothers)
Carolina Hard Core Ecstasy (Bongo Fury, 1975 album a nome Frank Zappa And The Mothers)
Harry Irene (Bat Chain Puller, registrato nel 1976, pubblicato nel 2012)
Owed T'Alex (Bat Chain Puller, registrato nel 1976, pubblicato nel 2012)
The Floppy Boot Stomp (Shiny Beast [Bat Chain Puller], 1978)



Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
oppure qui: https://mega.nz/#!2IxC3BwT!MZuyA5lNLW4y2y1qB86NpkQreoWr2_9izeIuQ_EjB54


Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.




lunedì 9 novembre 2015

#9 NONA PUNTATA – STAGIONE 4 – DEBUTTI - Lunedì 9 novembre 2015, ore 21.45


Ritorniamo a quella che era l'originaria intenzione programmatica di questa trasmissione e-radiofonica (o è meglio dire web-radiofonica? ... anche liquid-radiofonica non è male però) ovvero l'ascolto di brani di apertura dei primi album pubblicati dai gruppi musicali e/o artisti selezionati.
Qui ci siamo collegati alla puntata del 12 ottobre durante la quale avevamo ascoltato un brano in cui suonavano Al Kooper e Mike Bloomfield, due musicisti prolifici che hanno militato in svariate formazioni. Quindi ci siamo dedicati a loro due.

The Blues Project - Goin'Down Louisiana (Live At Café A Go Go, 1966)

The Blues Project – I Can’t Keep From Crying (Projections, 1966)
Blood, Sweat & Tears - Overture + I Love You More Than You'll Ever Know (Child Is Father to the Man, 1968)
Paul Batterfield Blues Band – Born In Chicago (The Paul Butterfield Blues Band, 1965)
Electric Flag – Killing Floor (A Long Time Comin', 1968)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

oppure qui: https://mega.nz/#!rFZHFYxb!yzvWbjD3imai-dOfq92JtN1_MCzwt-CKo6pB6l--z7M



THE BLUES PROJECT

Gruppo nato nel 1965 nel Greenwich Village a Manhattan (ma ebbe purtroppo breve vita e nel 1968 era praticamente sciolto), formato da ottimi musicisti (Al Kooper entra a farne parte nel 1966) e con una forte propensione alla fusione di generi e alla prassi improvvisativa, tanto da esser considerati i "Grateful Dead della East Coast". 
La cosa è piuttosto evidente in questi due video: il primo è tratto dalle riprese fatte al Monterey Pop Festival il 18 giugno 1967, il secondo da un programma televisivo americano andato in onda il 4 settembre dello stesso anno.




lunedì 2 novembre 2015

#8 OTTAVA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.4 - Lunedì 2 novembre 2015, ore 21.45

Quarta di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart.
Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.


Big Eyed Beans From Venus  (Clear Spot, 1972)

Upon the My-O-My (Unconditionally Guaranteed, 1974) 
This Is The Day (Unconditionally Guaranteed, 1974) 
Party Of Special Things To Do (Bluejeans & Moonbeams, 1974)
Same Old Blues (Bluejeans & Moonbeams, 1974)



Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

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Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.





lunedì 26 ottobre 2015

#7 SETTIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – PETE'S PICKS.5 - Lunedì 26 ottobre 2015, ore 21.45

E per la prima volta in questa stagione, ma la quinta volta in assoluto, ecco di nuovo ospite in trasmissione il giovane quattordicenne, nonchè mio nipote, Pietro Mengozzi alias Georgios Panaghiotis con un'altra scaletta personalmente selezionata da lui e commentata assieme.
Questa volta ci propone l'ascolto di brani di artisti contemporanei che hanno tutti in comune il fatto di aver iniziato la propria carriera come attori per la TV o il cinema, dedicandosi poi in seguito alla musica; come al solito il dj Stavros Zagorakis ha fatto un paio di incursioni inserendo due brani fuori contesto, ma con legami alla scaletta di Pietro ... indovinate un pò quali, è facile.


Big Time Rush – Any Kind Of Guy, 2010
Frank Zappa & The Mothers – Eat That Question, 1972
Victoria Justice – Gold, 2013
Jennette McCurby – Generation Love, 2011
Lou Reed – Walk On The Wildside, 1972
Drake Bell – I Know, 2006



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BIG TIME RUSH – ANY KIND OF GUY





lunedì 19 ottobre 2015

#6 SESTA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.3 - Lunedì 19 ottobre 2015, ore 21.45

Terza di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart.
Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.


Woe-is-uh-Me-Bop (Lick My Decals Off, Baby 1970)
The Smithsonian Institute Blues [or the Big Dig] (Lick My Decals Off, Baby 1970)
Click Clack (The Spotlight Kid, 1972)
Grow Fins (The Spotlight Kid, 1972)
Nowadays a Woman's Gotta Hit A Man (Clear Spot, 1972)
Crazy Little Thing (Clear Spot, 1972)


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Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.







lunedì 12 ottobre 2015

#5 QUINTA PUNTATA – STAGIONE 4 – HAMMOND ORGAN.5 - Lunedì 12 ottobre 2015, ore 21.45

Questa quinta puntata della quarta stagione l'abbiamo dedicata all'organo Hammond in cui siamo partiti da oscuri compositori ingles e francesi, per approdare ai noti nomi di Al Kooper e Steve Winwood.


Keith Mansfield Orchestra – Boogaloo, 1968
Jean Pierre Mirouze – Sexopolis, 1968
The Mohawks - Beat Me 'Til I'm Blue, 1967
Al Kooper & Mike Bloomfield – Stop, 1968
Traffic – Empty Pages, 1970
Spencer Davis Group – Gimme Some Lovin', 1966



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KEITH MANSFIELD ORCHESTRA - BOOGALOO

Apriamo con lo strepitoso groove dell'orchestra di Keith Mansfield, prolifico compositore/arrangiatore inglese particolarmente attivo negli anni '60 e '70 per la casa di produzioni musicali inglese KPM, che in Boogaloo ci regala uno splendido assolo di Hammond dall'accattivante suono percussivo.




lunedì 5 ottobre 2015

#4 QUARTA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.2 - Lunedì 5 ottobre 2015, ore 21.45

Seconda di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart.
Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.


Frownland (Trout Mask Replica, 1969)
Pachuco Cadaver (Trout Mask Replica, 1969)
Hair Pie: Bake 2 (Trout Mask Replica, 1969)
Veteran's Day Poppy (Trout Mask Replica, 1969)
Willie The Pimp (Hot Rats, 1969 album di Frank Zappa)


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Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.






lunedì 28 settembre 2015

#3 TERZA PUNTATA – STAGIONE 4 – FAMOLO STRANO.5 - Lunedì 28 settembre 2015, ore 21.45

Torna anche in questa stagione la rubrica "Famolo Strano" dove ascoltiamo covers in lingua italiana di canzoni straniere.
Fenomeno di grande diffusione negli anni '60, la riproposizione in lingua italiana di canzoni inglesi e americane (e non solo), spesso con testi completamente incongruenti con gli originali, permetteva a gruppi italiani famosi di ampliare il proprio repertorio proponendo proprie versioni di brani di gruppi stranieri poco conosciuti e a gruppi  italiani meno famosi di far luce su di sè proponendo proprie versioni di canzoni meno note di gruppi famosi.
Questa puntata è dedicata alle covers dei due brani più famosi dei Jefferson Airplane (White Rabbit e Somebody To Love) e di uno dei brani più celebri del repertorio di Simon & Garfunkel (Scaraborough Fair) con due mirabili eccezioni alla regola: la White Rabbit in lingua araba della cantante libanese Mayssa Karaa (dalla colonna sonora di American Hustler) e la Scarborough Fair (Sejem Želja) degli sloveni Delial.


The Great Society – White Rabbit, 1966
Mayssa Karaa - White Rabbit, 2013
The Great Society – Somebody To Love, 1966
Gli Hugu Tugu – Fino A Ieri, 1969
Bobby Solo – La Fiera Del Perdono, 1969
Delial - Sejem Želja, 1971



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WHITE RABBIT

White Rabbit, vero e proprio inno della controcultura psichedelica, è una composizione di Grace Slick già nel repertorio della sua prima band The Great Society, ed è una loro versione che abbiamo ascoltato in trasmissione, tratta da uno dei due album pubblicati dalla Columbia nel 1968 sull'onda del successo commerciale dei Jefferson Airplane.
La canzone è' però universalmente nota come opera dei Jefferson Airplane che la incisero come singolo 45 giri e la inserirono nel loro secondo album Surrealistic Pillow, il primo con Grace Slick.
Questo è il video della celebre partecipazione del 1967 al programma televisivo americano The Smothers Brothers Comedy Hour, celebre perchè fu ripreso a colori e furono aggiunti effetti visivi ad imitazione dei light shows psichedelici tipici dei loro concerti.




lunedì 21 settembre 2015

#2 SECONDA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.1 - Lunedì 21 settembre 2015, ore 21.45

Prima di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart. Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.


Captain Beefheart and his Magic Band - Diddy Wah Diddy (Singolo 45rpm, 1966)
Captain Beefheart and his Magic Band - Dropout Boogie (Safe As Milk, 1967)
Captain Beefheart and his Magic Band - Electricity (Safe As Milk, 1967)
Captain Beefheart and his Magic Band - Safe As Milk (Strictly Personal, 1968)



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Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.





lunedì 14 settembre 2015

#1 PRIMA PUNTATA – STAGIONE 4 – DEBUTTI - Lunedì 14 settembre 2015, ore 21.45

Come tradizione inauguriamo la nuova stagione con una puntata dedicata all'ascolto di una selezione di "primo brano del primo album", o giù di lì.


Captain Beefheart and his Magic Band - Sure 'Nuff 'n Yes I Do (Safe As Milk, 1967)
Ry Cooder – Alimony (Ry Cooder, 1970)
Gloria Jones – Tainted Love, 1964
Sam Cooke – You Send Me (Songs by Sam Cooke, 1957)
Xylouris White - Old School Sousta (Goats, 2014)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
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CAPTAIN BEEFHEART AND HIS MAGIC BAND - SURE 'NUFF 'N YES I DO

Con questo brano il mondo entrò per la prima volta nel magico mondo musicale di Captain Beefheart, dopo un inizio delta blues abbastanza canonico infatti parte una strampalata batteria; una delle principali caratteristiche della musica di Captain Beefheart infatti è proprio una scansione del tempo assolutamente imprevedibile ed eterodossa. 
Safe As Milk, primo album di Captain Beefheart and his Magic Band è degno di nota per due motivi:
- quanto vede tra le file del gruppo la prestigiosa presenza di un giovane, allora ventenne ma già distinguibilmente prezioso, Ry Cooder alla chitarra
- è citato nel film Alta Fedeltà, disco che il commesso del negozio di dischi (impersonato da Jack Black) si rifiuta continuamente di vendere ad un cliente fisso in quanto non lo reputa degno di tale opera.

Ecco a voi la Magic Bank live nel gennaio 1968 in occasione della seconda edizione del MIDEM, l'annuale fiera musicale che si tiene annualmente a Cannes, nel sud della Francia.




lunedì 8 giugno 2015

#36 TRENTASEIESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – KEY WORD: CANNABIS - Lunedì 8 giugno 2015, ore 21.45

Puntata dedicata alla parola chiave 'Cannabis', ovvero la canapa (in hindi 'ganja') che tanto ha influenzato l'arte musicale, e non solo, del XX secolo (e non solo) dal momento che grazie alla sua qualità 'dispercettiva' amplifica le sensazioni di chi ne fa consumo.


Nino Ferrer – Cannabis, 1971
Captain Beefheart - Abba Zaba, 1967
Cornelius – Cannabis, 1996
Los Pambele – Cannabis, 1972
El General - Alza la mano si te gusta Marihuana, 1997
Lalo Guerrero y sus 5 Lobos - Marihuana Boogie, 1949
The Temptations – Cloud Nine, 1968
Serge Gainsbourg – Cannabis, 1970


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NINO FERRER - CANNABIS

Brano assolutamente ed inappellabilmente spettacolare; vero capolavoro di psichedelia prog francese. In due strofe e ritornelli sintetizza tutta la mentalità utopistica dei tardi anni '60: l'antirazzismo, le droghe, l'ambientalismo. "Herbe et voyage"! E all'organo hammond il mitico Giorgio Giombolini! Dall'album Metronomie del 1971.
Nino Ferrer, che in Italia ebbe un clamoroso successo nel periodo 1967-1969 con canzoni come 'Agata' e 'La Pelle Nera', era anche etnologo e antropologo; questo video creato in occasione della pubblicazione integrale delle sue canzoni è stato realizzato partendo da video registrazioni fatte da lui.



lunedì 1 giugno 2015

#35 TRENTACINQUESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – VEGATRONICA - Lunedì 1 giugno 2015, ore 21.45

Puntata dedicata al tema del veganesimo e affini con una scaletta tutta italiana selezionata da Roberto Pasini, grande esperto in materia nonchè prestigioso webdesigner freelance (www.kalamun.org) residente a Parigi, l'antica Lutetia. Con lo pseudonimo di Kalamun Roberto Pasini fa parte del gruppo di genere elektronic synth-punk Teatro Satanico.
Il veganismo, recita wikipedia, è un movimento filosofico basato su uno stile di vita fondato sul rifiuto – nei limiti del possibile e praticabile – di ogni forma di sfruttamento degli animali (per alimentazione, abbigliamento, spettacolo e ogni altro scopo).


Claudio Rocchi & Paolo Tofani – La Macellazione, 1980
Juri Camisasca – Vegetarian Song, 1999
Franco Battiato – Sarcofagia, 2001
Renato Zero – Non Sparare!, 1980
Claudio Rocchi – Vegetarian Dish, 1995
Caparezza – Dalla Parte Del Toro, 2006


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CLAUDIO ROCCHI & PAOLO TOFANI - LA MACELLAZIONE

Claudio Rocchi, grande protagonista del rock psichedelico e progressive italiano, è stato definito come "il più originale dei cantautori italiani e il più intransigente verso le sue convinzioni musicali", "un artista intelligente e originale, un caso raro in Italia, un instancabile 'agitatore culturale' figlio in tutto e per tutto degli anni Settanta, dei quali è stato grande protagonista".
Paolo Tofani è da sempre abile e geniale musicista sperimentatore, celebre per aver fatto parte della prima formazione degli Area.
Il brano ascoltato in trasmissione è tratto dall'album 'Un Gusto Superiore' del 1980; il testo è un vero e proprio, sintetico, manifesto vegan:
La macellazione causa agli animali
atroci sofferenze; 
perchè le bestie sentono il dolore 
come gli uomini e provano un’angoscia terribile.
L'abbattimento di animali 
accresce nell'uomo l'insensibilità;
il sadismo e la totale mancanza,
di rispetto verso la vita.
Batteri provenienti dalla decomposizione,
sostanze tossiche diffuse per tutto il sistema sanguigno,
un assorbimento di materia in putrefazione,
noi siamo contro l'abbattimento di animali e il consumo di carne.



lunedì 25 maggio 2015

#34 TRENTAQUATTRESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – HAMMOND ORGAN.4 - Lunedì 25 maggio 2015, ore 21.45

Quarta puntata dedicata all'organo Hammond in cui ci siamo concentrati su ascolti decisamente più rock, dall'hard alla psichedelia passando per l'inqualificabile estro dei Naked City di John Zorn e il prog sinfonico di Emerson, Lake & Palmer.


Deep Purple – Hush, 1968
Vanilla Fudge - You Keep Me Hangin’ On, 1967
Naked City – Sex Flend, 1993
Emerson, Lake & Palmer - Karn Evil 9 1st Impression, Part 2, 1973
Aphrodite's Child – The 4 Horsemen, 1972



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DEEP PURPLE - HUSH

Secondo brano del primo album dei Deep Purple 'Shades Of Deep Purple', uscito nel 1968 fu il loro primo successo in USA ma curiosamente ignorato in patria.
La prestazione all'organo di Jon Lord, con uno splendido suono staccato durante le strofe e un assolo memorabile, è sicuramente il pezzo forte di questo brano che eclissò la versione originale dell'anno precedente.
Questo è un curioso video clip originale del 1968, che vede Ian Paice e Jon Lord mimare l'esecuzione su dei tavoli e il cantante Rod Evans in costume da bagno 'en plain air' di fronte ad un camino acceso, con tanto di tuffo in piscina durante l'assolo di organo.




lunedì 18 maggio 2015

#33 TRENTATREESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – PETE'S PICKS.4 - Lunedì 18 maggio 2015, ore 21.45

E per la quarta volta ecco di nuovo ospite in trasmissione il giovane quattordicenne, nonchè mio nipote, Pietro Mengozzi; un'altra scaletta personalmente selezionata da lui e commentata assieme.
Questa volta ci propone l'ascolto di quella che lui definisce 'musica moderna' ovvero una scelta di brani di recente produzione (il più datato è del 2011): per fortuna che il dj Stavros Zagorakis ha fatto un paio di incursioni che hanno alzato l'età media della musica ascoltata.
Esperienza comunque interessante per il sottoscritto, perchè altrimenti non avrebbe mai avuto modo di ascoltare questi artisti e queste canzoni 'moderne'.


Bruno Mars – When I Was Your Man, 2012
Ed Sheeran - Lego House, 2011
Meghan Trainor - Dear Future Husband, 2014
Frank Zappa – WPLJ, 1969
Taio Cruz – Winner, 2014
The Seeds – Pushing Too Hard, 1965


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BRUNO MARS - WHEN I WAS YOUR MAN

Artista e produttore di incredibile successo, Bruno Mars è nato nel 1985 e dal 2010 ad oggi ha venduto 11 milioni di album e 68 milioni di singoli come cantante; se si aggiungono le attività di autore e produttore si superano le 130 milioni di copie di singoli. Brano tratto dal suo secondo album Unorthodox Jukebox del 2012, lui canta e suona il piano. Il tema è il rimorso di tutte le cose non fatte per mantenere una relazione con l'augurio che il futuro consorte della ex si comporti meglio di lui.
Questo è il video ufficiale.




lunedì 11 maggio 2015

#32 TRENTADUESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – CAROL KAYE.2 - Lunedì 11 maggio 2015, ore 21.45

Seconda di una serie di due puntate dedicate a Carol Kaye, musicista americana famosa per aver suonato basso e chitarra, ma soprattutto il basso, in circa 10.000 registrazioni durante una carriera lunga più di 50 anni.
Nata il 24 marzo 1935 (ha quindi appena compiuto 80 anni), inizia come chitarrista (impartendo lezioni a partire dall'età di 14 anni e suonando in svariati gruppi jazz) e passa al basso incidentalmente quando ad una sessione di registrazione il bassista preventivato non si presenta. Negli anni '50 suona la chitarra in svariate formazioni jazz ed è facile trovarla praticamente ogni sera sul palco di uno qualsiasi degli innumerevoli clubs dell'area di Los Angeles.
Nel 1957 comincia, casualmente, la sua carriera di musicista da studio quando accetta la richiesta di partecipare ad una sessione di registrazione per Sam Cooke. Scopre così come sia più remunerativa e più adatta a lei tale attività rispetto a suonare jazz nei clubs.
Si guadagna quindi il merito 'sul campo' di entrare a far parte della cosidetta Wrecking Crew ('squadra di demolizione', ma lei preferisce la definizione di The Clique ovvero 'la cricca' o 'la consorteria') ampio gruppo di musicisti di studio che partecipa ad innumerevoli sessioni di registrazioni nell'area di Los Angeles negli anni 60 e 70 (alcuni altri membri famosi: Jack Nietsche, Leon Russel, Dr. John, Glen Campbell)
Lo stile bassistico di Carol Kaye è sempre ed impeccabilmente groovy e caratterizzato da una perfetta scansione del tempo, nello stesso tempo è altrettanto immancabilmente melodico.
Grande didatta, nel 1969 pubblicò il primo manuale di basso 'How To Play Electric Bass'.
Sua la chitarra in La Bamba di Ritchie Valens. La sua più celebre partecipazione come bassista è nell'album Pet Sounds dei Beach Boys a cui si aggiungono le innumerevoli sessioni con - tra gli altri - i produttori Phil Spector e Brian Wilson, gli artisti Simon & Garfunkel e Nancy Sinatra, i compositori per cinema e Tv Quincy Jones e Lalo Schifrin e tanti altri che qui non ha senso elencare.


The Mothers Of Invention - You're Probably Wondering Why I'm Here, 1966
Quincy Jones – Hikky Burr, 1969
Lou Rawls – A Natural Man, 1971
The Streets Of San Francisco theme, 1972
Ray Charles – America The Beautiful, 1972
Kojak theme, 1973
Joe Cocker – Feelin' Alright, 1969


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lunedì 4 maggio 2015

#31 TRENTUNESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – CAROL KAYE.1 - Lunedì 4 maggio 2015, ore 21.45

Prima di una serie di due puntate dedicate a Carol Kaye, musicista americana famosa per aver suonato basso e chitarra, ma soprattutto il basso, in circa 10.000 registrazioni durante una carriera lunga più di 50 anni.
Nata il 24 marzo 1935 (ha quindi appena compiuto 80 anni), inizia come chitarrista (impartendo lezioni a partire dall'età di 14 anni e suonando in svariati gruppi jazz) e passa al basso incidentalmente quando ad una sessione di registrazione il bassista preventivato non si presenta. Negli anni '50 suona la chitarra in svariate formazioni jazz ed è facile trovarla praticamente ogni sera sul palco di uno qualsiasi degli innumerevoli clubs dell'area di Los Angeles.
Nel 1957 comincia, casualmente, la sua carriera di musicista da studio quando accetta la richiesta di partecipare ad una sessione di registrazione per Sam Cooke. Scopre così come sia più remunerativa e più adatta a lei tale attività rispetto a suonare jazz nei clubs.
Si guadagna quindi il merito 'sul campo' di entrare a far parte della cosidetta Wrecking Crew ('squadra di demolizione', ma lei preferisce la definizione di The Clique ovvero 'la cricca' o 'la consorteria') ampio gruppo di musicisti di studio che partecipa ad innumerevoli sessioni di registrazioni nell'area di Los Angeles negli anni 60 e 70 (alcuni altri membri famosi: Jack Nietsche, Leon Russel, Dr. John, Glen Campbell)
Lo stile bassistico di Carol Kaye è sempre ed impeccabilmente groovy e caratterizzato da una perfetta scansione del tempo, nello stesso tempo è altrettanto immancabilmente melodico.
Grande didatta, nel 1969 pubblicò il primo manuale di basso 'How To Play Electric Bass'.
Sua la chitarra in La Bamba di Ritchie Valens. La sua più celebre partecipazione come bassista è nell'album Pet Sounds dei Beach Boys a cui si aggiungono le innumerevoli sessioni con - tra gli altri - i produttori Phil Spector e Brian Wilson, gli artisti Simon & Garfunkel e Nancy Sinatra, i compositori per cinema e Tv Quincy Jones e Lalo Schifrin e tanti altri che qui non ha senso elencare.


Sam Cooke – Summertime, 1957
Beach Boys – Sloop John B, 1966
Ike & Tina Turner – River Deep, Mountain High, 1966
Nancy Sinatra – These Boots Are Made For Walkin', 1966
Mission Impossible theme, 1966
Ray Charles – In The Heat Of The Night, 1967
Frank & Nancy Sinatra – Something Stupid, 1967
Mannix theme, 1967

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lunedì 27 aprile 2015

#30 TRENTESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – FAMOLO STRANO.4 - Yardbirds in italiano - Lunedì 27 aprile 2015, ore 21.45

Torna a grande richiesta la rubrica "Famolo Strano" dove ascoltiamo covers in lingua italiana di canzoni straniere.
Fenomeno di grande diffusione negli anni '60, la riproposizione in lingua italiana di canzoni inglesi e americane, spesso con testi completamente incompatibili con gli originali, permetteva a gruppi italiani famosi di ampliare il proprio repertorio proponendo proprie versioni di brani di gruppi stranieri poco conosciuti e a gruppi  italiani meno famosi di far luce su di sè proponendo proprie versioni di canzoni meno note di gruppi famosi.
Questa puntata è dedicata alle covers di brani degli Yarbirds (gruppo su cui ci siamo dettagliatamente soffermati in un'altra puntata) con l'eccezione dei due brani finali, due vere 'leccornie' che non abbiamo potuto non inserire in scaletta.


I Satelliti – Finirà (For Your Love), 1965
Club 76 - Me Ne Andrò Domani (Heart Full Of Soul), 1966
I Jaguars – Non ti voglio più (Evil Hearted You), 1966
Gli Astrali – Non Siamo Come Voi (You Are A Better Man Then I), 1967
The Latins - La Moralità (Over Under Sideways Down), 1965
I Persiani - Piccoli giochi (Little Games), 1967
Flora Fauna Cemento – Superstar, 1970
Wilson Pickett – Un'Avventura, 1969




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FOR YOUR LOVE

Ecco gli Yardbirs nel 1965 al programma televisivo americano Shindig! Eric Clapton aveva già abbandonato il gruppo (aveva suonato nella registrazione del brano, ma voleva distaccarsi dalla svolta pop del gruppo e restare fedele alla sua vocazione blues andando a militare nei Bluesbreakers di John Mayall) e al suo posto troviamo un giovanissimo Jeff Beck alla chitarra acustica e voce di sottofondo.



lunedì 20 aprile 2015

#29 VENTINOVESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – DUANE ALLMAN.2 - Lunedì 20 aprile 2015, ore 21.45

Concludiamo la miniserie di due puntate dedicate al chitarrista Duane Allman, celebre per aver capitanato assieme al fratello Greg la mitica band Allman Brothers Band.
In queste due puntate trascureremo il materiale musicale degli Allman Brothers Band (ABB) per dedicarci esclusivamente alla produzione pre-ABB e alle prestazioni da sessionman di Duane Allman.


Wilson Pickett – Born To Be Wild, 1969
Arthur Conley - That Can't Be My Baby, 1969
King Curtis - Games People Play, 1969
Duane Allman – Goin' Down Slow, 1969
John Hammond - Shake For Me, 1969
Herbie Mann – Push Push, 1971



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BORN TO BE WILD

Grande classico del rock, vero e proprio inno generazionale, vanta il record di essere il primo brano musicale nel cui testo compaiono le parole "heavy metal" ('I like smoke and lightning Heavy metal thunder' - ancorchè non riferibili ad alcun genere musicale). Composto da Mars Bonfire in forma di 'ballad', venne adottato dagli Steppenwolf (nella cui primitiva incarnazione 'The Sparrows' lo stesso Bonfire aveva militato) e registrato nel 1967 nella versione dura e veloce che tutti conosciamo e che uscì sul mercato nel giugno del 1968.
Ecco gli Steppenwolf nel giugno del 1969 al programma televisivo tedesco Beat Club.




lunedì 13 aprile 2015

#28 VENTOTTESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – DUANE ALLMAN.1 - Lunedì 13 aprile 2015, ore 21.45

Cominciamo oggi una miniserie di due puntate dedicate al chitarrista Duane Allman, celebre per aver capitanato assieme al fratello Greg la mitica Allman Brothers Band.
In queste due puntate trascureremo il materiale musicale degli Allman Brothers Band (ABB) per dedicarci esclusivamente alla produzione pre-ABB e alle prestazioni da sessionman di Duane Allman.


The Escorts – Turn On Your Love Light, 1965
Allman Joys – You Deserve Each Other, 1966
The Hour Glass – Down In Texas, 1968
The Hour Glass – B.B.King Medley(Sweet Little Angel,It’s My Own Fault,How Blue Can You Get?),1968
The 31st of February – Morning Dew, 1968
Clarence Carter – The Road Of Love, 1968



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TURN ON YOUR LOVE LIGHT

Brano R&B dal direttore d'orchestra/arrangiatore Joe Scott e inciso per la prima volta nel 1961 dal cantante di colore Bobby Bland ottenendo un discreto successo.
Negli anni successivi entra nel repertorio di tanti gruppi pop rock.
Ad esempio i Grateful Dead che lo trasformarono in una cavalcata improvvisativa e psichedelica come è testimoniato da questo splendido video del 1970; negli stessi anni i Grateful Dead e gli ABB condivisero il palco in svariate occasioni, scoprendo di condividere un'attitudine musicale ed esecutiva votata all'improvvisazione spinta e dilatata, analoga a quella del jazz. 




lunedì 6 aprile 2015

#27 VENTISETTESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – EASTER - Lunedì 6 aprile 2015, ore 21.45

Puntata dedicata al tema pasquale.


Genesis – The Lamb Lies Down On Broadway>Fly On A Windshield>Broadway Melody Of 1974 (The Lamb Lies Down On Broadway, 1974)
Patti Smith Group – Babelogue+Rock N Roll Nigger (Easter, 1978)
Frank Zappa – Watermelon In Easter Hay [Prequel] (Hammersmith Odeon 1978, 2010)
Frank Zappa – Watermelon In Easter Hay (Joe's Garage Act III, 1979)



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GENESIS

Medley di apertura del doppio concept album 'The Lamb Lies Down On Broadway' del 1974, l'ultimo dei Genesis con Peter Gabriel. 
L'album (comunemente noto come "The Lamb" - ovvero l'agnello, simbolo prettamente pasquale) con le sue quattro facciate tratteggia l'avventura fantastica di Rael, graffittaro newyorkese di origini portoricane, che viene catapultato dalla Broadway del 1974 in una dimensione altra in cui attraversa varie prove e vicissitudini.
Artisticamente quest'album rappresentò l'abbandono delle atmosfere fiabesche e surreali che avevano caratterizzato la produzione precedente dei Genesis, sia attraverso un suono più duro e variegato, sia attraverso l'impianto estetico dei concerti del tour in cui fu suonato in tutto il mondo, come si può constatare da questo video tratto dal concerto di Berna del 1975.
Pur essendo durato la bellezza di circa 100 date, e pur essendo uno spettacolo teatralmente ambizioso e spettacolare, non fu effettuata nessuna video registrazione professionale; col tempo però sono affiorate tante e svariate registrazioni amatoriali come questa.




lunedì 30 marzo 2015

#26 VENTISEIESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – KEY WORD: ONE, TWO, THREE, FOUR - Lunedì 30 marzo 2015, ore 21.45

Seconda puntata dedicata alla parola chiave "one, two, three, four" ovvero brani che iniziano con il classico scandire del tempo pronunciato da un membro del gruppo.



Wilson Pickett - Land of 1000 Dances, 1966
Cream - Mother's Lament, 1967
Led Zeppelin - The Ocean, 1973
The Modern Lovers – Roadrunner, 1972
Neutral Milk Hotel - Holland 1945, 1998
Ween - Wayne's Pet Youngin', 1990
Ryan Adams - To Be Young (Is To Be Sad, Is To Be High), 2000
Cornelius (コーネリアス) - Count Five Or Six, 1997




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WILSON PICKETT - LAND OF 1000 DANCES

Brano composto e originariamente inciso nel 1963 da Chris Kenner.
In origine non aveva il famigerato “na na na na na” che fu aggiunto da Cannibal & The Headhunters nella loro versione del 1965.
La versione ascoltata in trasmissione è tratta dalla prima session di registrazioni di Wilson Picektt ai FAME Studios di Muscle Shoals. Nel testo vengono citati 16 balli tipici dei primi anni 60:  the Pony, the Chicken, the Mashed Potato, the Alligator, the Watusi, the Twist, the Fly, the Jerk, the Tango, the Yo-Yo, the Sweet Pea, the Hand jive, the Slop, the Bop, the Fish, the Popeye.
Nell'inizio di questo video, tratto dal concerto Soul To Soul, vera e propria "Woodstock nera" tenutasi il 6 marzo 1971 ad Accra-Ghana per celebrare il 14' anniversario dell'indipendenza, paiono evidenti le origini gospel di Wilson Pickett.




lunedì 23 marzo 2015

#25 VENTICINQUESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – PETE'S PICKS Volume 3 - Lunedì 23 marzo 2015

Torna per la terza volta come ospite in trasmissione il giovane quattordicenne, nonchè mio nipote, Pietro Mengozzi; un'altra scaletta personalmente selezionata da lui e commentata assieme.
Ancora una volta una seleziona molto classica che comprende alcune grandi voci degli anni '50 '60 e '70.


James Brown & The Famous Flames – Try me, 1958
Fats Domino – Blueberry Hill, 1956
Bee Gees – Stayin’ Alive, 1977
Queen – Don’t Stop Me Now, 1979
Percy Mayfield – Hit The Road Jack, 1960
Ray Charles – Hit The Road Jack, 1961
Tom Clarence Ashley & Gwen Foster - House Of The Rising Sun, 1933
The Animals – The House Of The Rising Sun, 1964


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JAMES BROWN - TRY ME

Questo singolo del 1958 fu la prima incursione di James Brown nella classica top 100 di Billboard, raggiungendo contemporaneamente la vetta della classifica R&B.
Risale a dieci anni dopo questo video tratto dal film-concerto 'James Brown: Man to Man', che documenta un suo concerto tenuto all'Apollo Theater di Harlem nel marzo del 1968.



lunedì 16 marzo 2015

#24 VENTIQUATTRESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – ORGANO HAMMOND.3 - Lunedì 16 marzo 2015

Terza puntata dedicata all'organo Hammond.


Milt Herth Trio - The Dipsy Doodle, 1937
Milt Herth Trio - Honky Tonk Train Blues, 1940
Milt Herth Trio & The Jesters - Fuzzy Wuzzy, 1945
André Brasseur - Mad Train, 1966
The Band – Chest Fever, 1968
Billy Preston – A Hard Day’s Night, 1970
Victor Bacchetta  - The Stones Of The Year, 1972


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lunedì 9 marzo 2015

#23 VENTITREESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – MUSCLE SHOALS.2 - Lunedì 9 marzo 2015

Seconda puntata - sull'onda emotiva del bellissimo documentario del 2013 "Muscle Shoals. The incredible true story of a small town with a big sound" - dedicata alle produzioni musicali di due studi di registrazione della città di Muscle Shoals, in Alabama: il FAME Studios e il Muscle Shoals Sound Studios (MSSS). Lì, a partire dalla fine degli anni '50 fino ad oggi, hanno visto la luce molte tra le migliori realizzazioni dapprima in ambito r&b, gospel, soul e funky e poi anche pop/rock.
Voglio qui esplorare e dimostrare il concetto che ogni studio di registrazione è una cosa a sé in termini di prodotto finale, e contribuisce (coi suoi tecnici, i suoi locali, la sua strumentazione, le sue 'house band') al risultato finale forse più degli autori e/o celebri esecutori 'esterni'.

Questa puntata è interamente dedicata ai Muscle Shoals Sound Studios (MSSS), nati nel 1969 quando quattro membri degli Swampers (la house band degli FAME Studios) decisero di fondare un proprio studio di registrazione. Si sentivano sfruttati e sottopagati dal boss dei FAME Studios Rick Hall e sfruttarono l'occasione di acquistare il materiale di uno studio mai veramente utilizzato grazie all'appoggio di Jerry Wexler manager dell'Atlantic records.
Ci furono ovviamente aspri dissapori, ma col senno del poi i nuovi studi stimolarono la reciproca competitività col risultato di una qualità maggiore e sempre crescente nel nome della cittadina di Muscle Shoals.



Rolling Stones – Brown Sugar, 1969
Rolling Stones - Wild Horses, 1969
Katie Love & Four Shades Of Black – It Hurts So Good, 1971
The Staple Singers - I'll Take You There, 1972
Paul Simon – Kodachrome, 1973
Bob Dylan – Gotta Serve Somebody, 1979



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ROLLING STONES @ MUSCLE SHOALS

Nell'esordio discografico dei Rolling Stones del 1964 era presente una loro esecuzione di You Better Move On, brano di Arthur Alexander la cui versione originaria era stata registrata ai FAME Studios. Gli Stones conoscevano bene il "Musche Shoals sound" e così, alla fine del loro tour americano del 1969 prima di recarsi ad Altamont, dove il tour si concluse tragicamente, si fermarono ai  Muscle Shoals Sound Studios dove registrarono Brown Sugar, Wild Horse e You Gotta Move (mica bazzecole eh) dal 2 al 4 dicembre 1969, brani che vedranno la luce nel 1971 nel successivo album Sticky Fingers, il primo ad uscire per la loro etichetta Rolling Stones Records (il vinile che introdusse al mondo il logo della lingua, per intenderci).
Il film Gimme Shelter che documenta quel tour con particolare enfasi riguardo ai tragici eventi di Altamont ci regala delle bellissime scene degli Stones in Alabama.



lunedì 2 marzo 2015

#22 VENTIDUESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – MUSCLE SHOALS.1 - Lunedì 2 marzo 2015

Prima di una serie di due puntate - sull'onda emotiva del bellissimo documentario del 2013 "Muscle Shoals. The incredible true story of a small town with a big sound" - dedicate alle produzioni musicali di due studi di registrazione della città di Muscle Shoals, in Alabama: il FAME Studios e il Muscle Shoals Sound Studios (MSSS). Lì, a partire dalla fine degli anni '50 fino ad oggi, hanno visto la luce molte tra le migliori realizzazioni dapprima in ambito r&b, gospel, soul e funky e poi anche pop/rock.
Voglio qui esplorare e dimostrare il concetto che ogni studio di registrazione è una cosa a sé in termini di prodotto finale, e contribuisce (coi suoi tecnici, i suoi locali, la sua strumentazione, le sue 'house band') al risultato finale forse più degli autori e/o celebri esecutori 'esterni'.

Questa puntata è interamente dedicata ai FAME Studios, creatura del tenace Rick Hall.
FAME è l'acronimo di Florence Alabama Music Enterprises; la prima sede di questo studio fu infatti la città di Florence, abbandonata pochi anni dopo in favore della città di Muscle Shoals.



Arthur Alexander – You Better Move On, 1961
Jimmy Hughes – Steal Away, 1964
Wilson Pickett – Mustang Sally, 1966
Aretha Franklin - I Never Loved a Man the Way I Love You, 1967
Clarence Carter – Tell Daddy, 1966
Etta James – Just A Little Bit, 1968
Wilson Pickett – Hey Jude, 1968
Clarence Carter – Patches, 1970



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lunedì 23 febbraio 2015

#21 VENTUNESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – KEY WORD: CHATTANOOGA - Lunedì 23 febbraio 2015, ore 21:45

La "parola chiave" o filo conduttore della scelta dei brani di questa puntata è "Chattanooga"; parola che da tanto tempo riaffiora periodicamente alla superficie della mia consapevolezza dai meandri della mia memoria, in cui si è impressa una trentina di anni fa sicuramente a causa di questo spot pubblicitario del Lipton Ice Tea che aveva per protagonista l'allora noto allenatore e commentatore televisivo di basket Oscar Peterson:





Glenn Miller & The Modernaires – Chattanooga Choo Choo, 1941
Bessie Smith – Mama's Got The Blues, 1923
Red Foley – Chattanooga Shoe Shine Boy, 1950
Tom T. Hall - Chattanooga Dog, 1970
Johnny Cash – Chattanooga Sugar Babe, 2003
Potliquor – Chattanooga, 1970
Tuxedo Classic Jazz Band – Chattanooga Stomp, 1977


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lunedì 16 febbraio 2015

#20 VENTESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 – MANOS HADJIDAKIS - Lunedì 16 febbraio 2015, ore 21:45

Puntata dedicata a musicista e compositore greco Μάνος Χατζιδάκις (Manos Hadjidakis) nato il 23 ottobre 1925 e morto il 15 giugno 1994.
La sua carriera artistica inizia ad Atene nei primi anni '40 dove entra in contatto con l'elite artistica e intellettuale, e dove stringe una forte amicizia, che sfocerà in una duratura collaborazione, col poeta Nikos Gatsos.
A partire dal 1944 comincia a comporre musica per opere teatrali moderne e del repertorio classico greco; dal 1946 compone colonne sonore cinematografiche.
I suoi pubblici apprezzamenti e studi musicologici sul rebetiko, musica popolare dei bassifondi urbani di Atene, che lui ritiene autentica e genuina forma d'arte popolare, gli alienano la parte conservativa della società greca che entra apertamente in contrasto con lui.
Nel 1960 vince l'Oscar per la migliore canzone col brano Ta Pedia Tou Pirea (colonna sonora del film "Never On Sundays" di Jules Dassin) e la sua popolarità cresce a dismisura a livello internazionale; popolarità per lui sempre vissuta con fastidio e sempre mal sopportata.
Nel 1966 si trasferisce in USA dove rimane fino al 1972.
Nel 1970 conosce in Italia Nicola Piovani, nasce una forte amicizia e un lungo rapporto alunno-insegnante; Piovani diventa collaboratore in numerosi lavori di Hatzidakis.
Dopo la caduta della dittatura greca diventa direttore dell'Opera Greca, dell'Orchestra Nazionale Greca, e del terzo canale della radio greca dove compie una vera e propria rivoluzione.
Figura importantissima per la cultura greca in generale e non esclusivamente musicale, sempre disinteressatamente attento sostenitore delle novità e delle giovani generazioni.
Artisticamente il suo più grande merito è quello di aver fuso genere classico e popolare, creando nuove ed originali sonorità ed una nuova tipologia di canzone, con radici che affondano contemporaneamente nella tradizione occidentale ed orientale.


Questi i brani ascoltati in trasmissione:
- The Star Of The East, 1963
- Χάρτινο το φεγγαράκι (Chártino to fengaráki), 1948
- Dedication, 1970
- Τα παιδιά κάτω στον κάμπο (ta paidiá káto ston kámpo), 2002
- Ποιός είν' τρελός απ' έρωτα (Piós ín'drelós ap'érota), 1972
- Αγάπη που 'γινες δίκοπο μαχαίρι (Agápi pou 'gines díkopo machaíri), 2002
- The Day, 1970
- Περιμπανού (Peribanoú), 2002



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THE STAR OF THE EAST

Brano tratto dalla colonna sonora del film Topkapi del regista Jules Dassin, anno 1963.
Qui il chitarrista classico Kostas Griogoreas - celebre per aver trascritto per chitarra sola tantissime composizioni di Hadjidakis - esegue la sua versione del brano.





lunedì 9 febbraio 2015

#19 DICIANNOVESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 - DEBUTTI - Lunedì 9 febbraio 2015, ore 21:45

Puntata dedicata all'ascolto di una selezione di "primo brano del primo album", o giù di lì.


Love - My Little Red Book (Love, 1966)
Love – Alone Again Or (Forever Changes, 1967)
The Music Machine – Talk Talk ([Turn On] The Music Machine, 1966)
Question Mark & The Mysterians – Girl, You Captivate Me (Action, 1967)
Steppenwolf – Sookie Sookie (Steppenwolf, 1968)
The Band – Tears Of Rage (Music From Bing Pink, 1968)
Arcade Fire - Neighborhood #1 (Tunnels) (Funeral, 2004)


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LOVE - MY LITTLE RED BOOK

Il primo album dei Love, gruppo capitanato da Arthur Lee loro principale autore di musiche e testi, è un brano composto a quattro mani da Burt Bacharach (musica) e Hal David (testo). I Love ebbero scarso successo commerciale ma retrospettivamente furono poi considerati fondamentali nella storia della musica pop e considerati dalla critica tra i migliori e più raffinati gruppi dell'epoca.




lunedì 2 febbraio 2015

#18 DICIOTTESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 - FAMOLO STRANO.3 - Kinks in italiano – Lunedì 2 febbraio 2015, ore 21:45

Torna a grande richiesta la rubrica "Famolo Strano" dove ascoltiamo covers in lingua italiana di canzoni straniere.
Fenomeno di grande diffusione negli anni '60, la riproposizione in lingua italiana di canzoni inglesi e americane, spesso con testi completamente incompatibili con gli originali, permetteva a gruppi italiani famosi di ampliare il proprio repertorio proponendo proprie versioni di brani di gruppi stranieri poco conosciuti e a gruppi  italiani meno famosi di far luce su di sè proponendo proprie versioni di canzoni meno note di gruppi famosi.
Questa puntata è dedicata alle covers di brani dei Kinks, di cui abbiamo ascoltato le versioni originali seguite dalle cover italiane.


Kinks – I Need You, 1965
I Barabba – Sono Stufo Di Te, 1966
Kinks – Till The End Of The Day, 1965
Pooh – Nessuno Potrà Ridere Di Lei, 1966
Kinks – Sunny Afternoon, 1966
I Nuovi Angeli – L'Orizzonte E' Azzurro Anche Per Te, 1966
Kinks – Big Black Smoke, 1966
Fiammetta – Quando La Campana Suonerà, 1967
Kinks – You Really Got Me, 1964
I 4 Califfi – Ti Giuro E' Così, 1966




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KINKS - I NEED YOU

Grande brano dei Kinks precursore del genere hard-rock, uscito come lato B del singolo “Set Me Free” nel maggio 1965. Qui Ray Davies lo esegue da solo accompagnato unicamente dalla sua chitarra acustica ad un concerto svedese nel 2009.




lunedì 26 gennaio 2015

#17 DICIASETTESIMA PUNTATA – STAGIONE 3 - FRANK ZAPPISH – Lunedì 26 gennaio 2015, ore 21:45

Puntata dedicata a due recenti produzioni di artisti italiani che reinterpretano la musica del grande maestro Frank Zappa: "Around Zappa" di Quintorigo & Roberto Gatto, e "Kong's Revenge" del duo Inventionis Mater.



Quintorigo & Roberto Gatto – King Kong
Inventionis Mater – Catholic Girls
Inventionis Mater – Son Of Suzy Creamcheese
Quintorigo & Roberto Gatto – Village Of The Sun
Quintorigo & Roberto Gatto – Echidna's Arf
Inventionis Mater – Florentine Pogen
Inventionis Mater – Zomby Woof
Quintorigo & Roberto Gatto – Uncle Remus




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Prima di approfondire gli artisti presentati in trasmissione vediamoci alcuni video di esecuzioni dello stesso Frank Zappa di alcuni dei brani ascoltati.

KING KONG

Video estratto dal film "Baby Snake" del 1979.