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mercoledì 1 giugno 2022

#16 SEDICESIMA PUNTATA – STAGIONE 10 - FAMOLO STRANO.14 - Mercoledì 1 giugno 2022, ore 19,00



Ultima puntata della decima stagione di l'Ove dj Stavros.
Con questa puntata si chiude questa splendida decennale esperienza.
Quindi stop agli appuntamenti quindicinali (settimanali fino alla ottava stagione); cosa riserba il futuro per noi ancora non lo sappiamo.
Vivremolo e lo scopriremo.

Tredicesimo appuntamento con la consueta, ludica ed interlocutoria rubrica "Famolo Strano" dove ascoltiamo e commentiamo covers in lingua italiana di canzoni straniere.

Ecco i brani ascolati in trasmissione:
Vittorio Parisi – Dicitencello Vuje, 1930
Nina Simone – Just Say I Love Him, 1961
Alan Sorrenti - Dicitencello Vuje, 1974
Gianna Nannini – Io E Bobby McGee, 1979
Roger Miller - Me And Bobby McGee, 1969
Nina Simone - Così Ti Amo, 1969
Screamin’ Jay Hawkins - I Put a Spell on You, 1956
The Planets - Puoi farmi piangere, 1966








VITTORIO PARISI – DICITENCELLO VUJE

Prima registrazione di questo classico della canzone napoletana composto da Rodolfo Falvo (musica) ed Enzo Fusco (testo).
Dicitencello vuje è la disperata dichiarazione d'amore di un uomo nei confronti della donna amata, resa in maniera indiretta. L'uomo infatti parla rivolgendosi ad un'amica dell'amata riferendosi alla donna desiderata con l'appellativo cumpagna vosta (vostra amica). L'uomo le chiede di riferirle che per lei ha perso il sonno e la fantasia (aggio perduto 'o suonno e 'a fantasia), che la passione "più forte di una catena" (è na passione, cchiù forte 'e na catena) lo tormenta e non lo fa più vivere (ca mme turmenta ll'anema... e nun mme fa campá).
Soltanto nell'ultima strofa del brano il protagonista confessa di amare in realtà, la sua interlocutrice e quando vede una lacrima sul suo volto ("na lacrima lucente v'è caduta") le dice che è proprio lei la donna che ama ("levammece sta maschera, dicimme 'a verità", togliamoci questa maschera, diciamo la verità).






NINA SIMONE – JUST SAY I LOVE HIM

La versione inglese fu ideata da Jack Val e Jimmy Dale (musica), Martin Kalmanoff e Sam Ward (testo); la sua prima registrazione risale al 1950 ad opera di Johnny Desmond, seguita nello stesso anno da quella di Vic Damone.
Nina Simone la incise in occasione del suo quinto album ‘Forbidden Fruits’ accompagnata da Al Schackman (chitarra), Chris White (basso) e Bobby Hamilton (batteria).




ALAN SORRENTI - DICITENCELLO VUJE

Grazie a questa versione, che io ricordo benissimo dalla mia infanzia, il brano godette di una nuova ondata di popolarità.








GIANNA NANNINI – IO E BOBBY MCGEE

Brano di apertura del lato B del terzo album di Gianna Nannini ‘California’, pubblicato dalla Ricordi il 6 maggio 1979. E’ l’album di svolta nella carriera della cantante senese, grazie al quale ottiene i primi importanti riconoscimenti a livello internazionale. Nella copertina dell’album il brano viene accreditato, oltre agli autori originali, alla Nannini stessa; ne deduco che il testo in italiano sia farina del suo sacco.




Questa è una versione dal vivo registrata nel 1981 per lo storico programma televisivo tedesco Rockpalast.







ROGER MILLER - ME AND BOBBY MCGEE

Questo celebre brano è conosciuto praticamente da tutti nella versione di Janis Joplin pubblicata nel suo al-bum postumo ‘Pearl’ pubblicato tre mesi dopo la sua morte avvenuta il 4 ottobre 1970. Janis l’aveva regi-strata pochi giorni prima di morire. La sua versione raggiunse la prima posizione nella classifica americana Billboard Hot 100.
Il brano è stato composto da Kris Kristofferson e registrato per la prima volta dal cantante country Roger Miller nel maggio del 1969. In trasmissione abbiamo ascoltato quella versione.
Il testo originale narra di due vagabondi, il narratore e Bobby McGee, che dopo aver chiesto un passaggio a un camionista attraversano il sud deli Stati Uniti, visitano la California e poi si separano, con il narratore della canzone che esprime la sua tristezza in seguito alla separazione. 
Il sesso dei protagonisti non viene menzionato e dato che il diminutivo Bobby, soprattutto in USA, è neutro e viene indifferentemente utilizzato per maschi e femmine, il brano è stato interpretato da cantanti di en-trambi i generi senza rilevanti modifiche del testo.





Durante la terza edizione del Festival dell'Isola di Wight, svoltasi dal 26 al 30 agosto 1970, Kris Kristofferson fu protagonista di un'esibizione aspramente criticata e fischiata dal pubblico (particolarmente riottoso e insofferente durante tutta la durata del Festival) che si concluse proprio con il brano Me And Bobby McGee durante il quale Kris Kristofferson abbondonò il palco prima della fine.
La scena fu immortalata e fa parte del documentario Message to Love: The Isle of Wight Festival uscito nel 1995, che raccoglie riprese audio video professionali fatte durante il Festival.







NINA SIMONE - COSÌ TI AMO, 1969

Cover in italiano di ‘To Love Somebody’ composta e registrata dai Bee Gees nel 1967.
Gli autori di questa versione italiana sono Franco Boldrini e Gino Paoli.
E’ il brano di apertura dell’album omonimo, specificatamente pubblicato dalla RCA Victor per il mercato italiano e corrispettivo dell’album ‘To Love Somebody’ pubblicato nel resto del mondo; registrato il 21 novembre 1969 negli studi della RCA Italia mentre Nina Simone era in Italia in occasione di un suo concerto al Teatro Sistina.






SCREAMIN’ JAY HAWKINS - I PUT A SPELL ON YOU, 1956

Una celebre interpretazione di Nina Simone è la sua versione di questo brano di Screamin’ Jay Hawkins.
Hawkins aveva originariamente intenzione di registrare "I Put a Spell on You" come "una raffinata canzone d'amore, una ballata blues". Tuttavia, il produttore Arnold Maxin "ha fatto ubriacare tutti, e abbiamo tirato fuori questa strana versione ... Non ricordo nemmeno di aver fatto il disco. Prima ero solo un normale cantante blues. Ero solo Jay Hawkins. (con questo brano) ho scoperto che potevo fare di più distruggendo una canzone urlando come un indemoniato"
Hawkins registrò per la prima volta "I Put a Spell on You" come ballata durante il suo periodo con la Grand Records alla fine del 1955. Tuttavia, quella versione non fu pubblicata all'epoca. L'anno successivo, Hawkins registrò nuovamente la canzone per la Columbia's Okeh Records, la famigerata versione urlante, che fu pubblicata nell'ottobre 1956. Tuttavia, questa versione fu bandita dalla maggior parte dei programmi radiofonici per il suo oltraggioso stile "cannibalistico". Nonostante le restrizioni, il disco vendette comunque oltre un milione di copie.
Tanto successo ha fatto sì che Hawkins venisse aggiunto dal disc jockey di Cleveland Alan Freed calla sua "Rock and Roll Revue". Fino a quel momento, Hawkins era stato un artista blues; emotivo, ma non selvaggio. Freed convinse Hawkins ad indossare un lungo mantello e ad apparire sul palco alzandosi da una bara in mezzo al fumo e alla nebbia. Fu una trovata sensazionale, in seguito rafforzata da altre teatralità: zanne indossate nel naso, serpenti sul palco, fuochi d'artificio, un teschio chiamato "Henry" con sigaretta in bocca e, trasformando Hawkins nel "Vincent Price nero".








THE PLANETS - PUOI FARMI PIANGERE, 1966

Brano tratto dal loro primo eponimo album del 1967 pubblicato dalla ARC, sotto etichetta della RCA dedicata ad artisti giovani ed emergenti.
E' la versione itaiana di I Put a Spell on You con testo di Mogol molto diverso dall'originale; fu interpretata anche da Caterina Caselli e Gianni Pettenati.
La band si forma a Taranto nel 1964, su iniziativa del chitarrista Silvano Chimenti, ed inizia presto ad esibirsi in molti spettacoli nella regione riscontrando notevoli consensi come miglior complesso della città, al punto che i musicisti decidono di tentare la fortuna trasferendosi a Roma.
Partecipano nel 1965 al Festival degli Sconosciuti di Ariccia, dove vengono notati da Teddy Reno, che li scrittura per accompagnare la moglie Rita Pavone.




















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