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lunedì 27 gennaio 2014

#17 DICIASETTESIMA PUNTATA STAGIONE 2 – GHOST TRACKS.1 - Lunedì 27 gennaio 2014, ore 21:45

Prima puntata dedicata al fenomeno delle ghost tracks, dette anche hidden tracks, ovvero "tracce famtasma", brani o registrazioni musicali inseriti in album su vinile o CD, spesso con tecniche veramente bizzarre e ingegnose, senza essere elencati nelle copertine o nei booklet.


Beatles – End > Her Majesty (Abbey Road, 1969)
Nirvana – Something In The Way > Endless Nameless (Nevermind, 1991)
Aerosmith – What It Takes > country ghost track (Pump, 1989)



Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
oppure qui: https://mega.co.nz/#!TA4RyTbR!ARSx-COUtiTrdZjimbOckz46qt8KjVMRwWON7IDvPhs


Il fenomeno delle ghost tracks nasce agli albori della riproduzione audio: già ai primi del '900 venivano prodotti dischi in vinile con solchi alternativi a quello principale, fino a due solchi supplettivi che potevano essere ascoltati solo con un attenta posizionatura della puntina del grammofono.
Ecco un fesempio di "puzzle record" con ben tre canzoni in un'unica facciata di vinile.







In questo vinile invece la cronaca di una gara di cavali si conclude con 4 risultati diversi a seconda del solco su quale viene posizionata la puntina.





In questa edizione limitata dell'album del 2010 "Sea of Cowards" dei Dead Weather, il solco di una ghost track è inserito nell'etichetta centrale in carta del vinile.





Nelle prime stampe inglesi (e non in quelle americane) di Sgt.Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles il solco di chiusura del vinile, quello normalmente silenzioso sulla quale la puntina gira ininterrotamente fino a che non la si solleva, presenta un'incomprensibile registrazione in cui è intelliggibile la frase "never could be any other way" se suonata in senso orario oppure "will Paul be back as Superman" se suonata in senso antiorario (reverse): un'altro indizio (tutto l'album, specialmente la copertina originale del vinile, ne è piena) sulla presunta morte di Paul McCarteny avvenuta in un incidente stradale a Londra nel gennaio del 1967.





Tecnica analoga in chiusura di Atom Heart Mother dei Pink Floyd dove lo sgocciolio in chiusura dell'ultimo brano "Alan's Psychedelic Breakfast" si protrae infinitamente durante il solco di chiusura del vinile.





Coi CD cambiano le tecniche di inserimento delle ghost track.
Una delle più celebri, e il mio primo incontro con una traccia fantasma, è Endless Nameless dei Nirvana: sul booklet del CD di Nevermind l'ultima traccia elencata è Something In The Way della durata di 3:50, in realtà dura ben 20:35 di cui 10 minuti sono di silenzio che seguono il brano in elenco e poi c'è la dura e rumorosa Endless Nameless, un vero choc per chi - come accaduto a me - si dimentica il CD in riproduzione nel lettore.
Ma il metodo più diffuso è quello di inserire registrazioni sonore all'interno dei "gap" o "pre-gap" (le pause silenziose tra un brano e l'altro): per poterle riprodurre occorre attivare il "rewind" all'inizio del brano che segue il "gap" o "pre-gap" in cui è inserita la ghost track. Questo metodo ha il vantaggio di offrire una traccia veramente "ghost", ma lo svantaggio di non potersi imbatterci accidentalmente (bisogna sapere che lì si troverà una ghost track) e di non funzionare su alcuni lettori CD/DVD e sui pc. Eccone un esempio.





Non poteva mancare una ghost track nell'abum di cui si è più parlato e straparlato nel 2013: Reflektor degli Arcade Fire; qui pare che una traccia fantasma sia leggibile solo suonando il CD con un lettore DVD Samsung.





BEATLES - HER MAJESTY

Her Majesty può considerarsi la prima ghost track della storia del pop/rock, qui intesa come canzone a sè stante e non come inintelligibili rumori (vedi sopra la traccia fantasma alla fine di Sgt. Pepper).
In questo video del 2002 Sir Paul la suona proprio di fronte alla regina Elisabetta.





Questa bella versione rimaneggiata dai Chumbawamba invece è piuttosto caustica nei confronti di Queen Elisabeth.





NIRVANA - ENDLESS, NAMELESS

Uno dei più rinomati casi di ghost track, Endless Nameless - 7 minuti circa di musica dura e grezza, con momenti di puro rumore - chiudeva l'ultima traccia di Nevermind, primo CD dei Nirvana; nelle note di copertina l'ultima traccia è Something In The Way cui seguono 10 lunghi minuti di silenzio prima dell'irruzione della ghost track che, per chi come me si dimenticava il CD nel lettore, rappresentò un vero e proprio inaspettato shock.
In concerto i Nirvana la suonavano in chiusura dei concerti, spesso in forma di lunga e dilatata jam molto noise, come nel concerto del 13 dicembre 1993 al Pier 48 di Seattle, registrato da MTV.










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