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lunedì 19 ottobre 2015

#6 SESTA PUNTATA – STAGIONE 4 – CAPTAIN BEEFHEART.3 - Lunedì 19 ottobre 2015, ore 21.45

Terza di una serie di puntate dedicate a Captain Beefheart.
Artista nato nel 1941 in California, il suo vero nome era Don Vliet che lui in seguito cambiò in Don Van Vliet (aggiungendo il suffisso Van per suggerire l'esistenza di un'inesistente ascendenza nobile olandese). Grande e vero innovatore della musica del XIX secolo seppe miscelare in maniera assolutamente originale generi come delta-blues, rock'n'roll, free jazz e musica classica contemporanea; con una spiccata e preponderante predilezione per ritmiche eterodosse e testi assurdi.
Musicalmente attivo dal 1967 al 1982 non conobbe mai il successo commerciale, ma la sua influenza artistica è riconosciuta universalmente in tutta la storia del pop rock, fino alla new wave e al post rock.
Il periodo che va dal 1982 fino alla morte nel 2010 lo dedica alla pittura, attività dove il successo in termini commerciali fu assolutamente maggiore, e più appagante, rispetto alla musica.


Woe-is-uh-Me-Bop (Lick My Decals Off, Baby 1970)
The Smithsonian Institute Blues [or the Big Dig] (Lick My Decals Off, Baby 1970)
Click Clack (The Spotlight Kid, 1972)
Grow Fins (The Spotlight Kid, 1972)
Nowadays a Woman's Gotta Hit A Man (Clear Spot, 1972)
Crazy Little Thing (Clear Spot, 1972)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm

oppure qui: https://mega.nz/#!iFYTySBJ!2Tmyr9QuNFFbgtfUDeKMYltJ9xiUMNTjAxezHtEvUjM




Per approfondire la conoscenza di Captain Beefheart la visione di questo magnifico documentario (purtroppo disponibile solo in lingua inglese), prodotto nel 1997 dalla BBC, è imprescindibile.











LICK MY DECALS OFF, BABY

La pratica e l'estetica musicale espresse in Trout Mask Replica vengono riproposte in maniera più consapevole e meno confusionale nell'album successivo Lick My Decals Off, Baby che viene pubblicato nel dicembre 1970; interamente prodotto da Captain Beefheart che lo considerava il suo album preferito.
Per pubblicizzare l'uscita dell'album fu realizzato uno spot televisivo di un minuto dal carattere surreale.





Nel gennaio del 1971, poco prima di partire per il tour promozionale dell'album appena uscito, Captain Beefheart e la Magic Band partecipano alla trasmissione televisiva Detroit Tubeworks.






Ecco l'ottima Magic Band alle prese con The Smithsonian Institute Blues sul palco del Kazimier di Liverpool nel dicembre del 2011.






Tom Dyer dirige l'etichetta indipendente di Seattle Green Monkey Records, ed è un grande amante della musica di Captain Beefheart.










THE SPOTLIGHT KID

Il 1971 è un anno che vede Captain Beefheart riflettere sulle proprie scelte artistiche che nei precedenti due album hanno avuto sì un notevole riscontro di critica e di apprezzamento pubblico, ma non di successo in termini commerciali e di vendite. Decide quindi di capitalizzare il nome che in qualche modo si è costruito virando su scelte stilistiche più orecchiabili e commerciabili, con il chiaro intento di guadagnare qualche dollaro in più. Si giunge così alla pubblicazione nel gennaio 1972 di The Spotlight Kid.
Ritornano quindi scansioni metriche meno eretiche e più ortodosse e la matrice blues ritorna in primo piano, un pò come nel suo primo album; le esperienze precedenti però non vengono abiurate, ma filtrate attraverso una volontà di rendere il prodotto finale il più possibile ascoltabile.
Stiamo comunque parlando sempre di Captain Beefheart e il risultato non è necessariamente di facilissimo ascolto. Ne è esempio Click Clack, uno dei suoi brani che preferisco in assoluto, in cui trovano sintesi decenni di influenze blues con una ritmica unica che è evidente subito all'inizio del brano. Eccone un'esecuzione negli studi televisivi tedeschi del programma Beat Club, registrata il 12 aprile 1972. Accompagnano Captain Beefheart: Zoot Horn Rollo (Bill Harkleroad), Rockette Morton (Mark Boston) and Winged Eel Fingerling (Elliot Ingber) alla chitarra; Ed Marimba (Art Tripp) alla batteria; Roy Estrada al basso.





Qui lo stesso brano è stato registrato tre giorni dopo durante il loro concerto al Bataclan di Parigi.






Qui invece la riunita Magic Band esegue l'altro brano tratto da The Spotlight Kid che abbiamo ascoltato in trasmissione, ovvero Grow Fins, dal vivo in Germania il 12 ottobre 2012.












THE CLEAR SPOT

Anche per l'album successivo Captain Beefheart decide di 'addolcire' ulteriormente il suo prodotto finale e così nell'ottobre 1972 esce The Clear Spot la cui produzione è affidata a Ted Templeman che firma gli arrangiamenti della sezione fiati. Per quanto concerne il contenuto delle liriche è un album che vuole porsi dal punto di vista del genere femminile, in netto contrasto con lo stile maschilista e macho in gran voga nel contemporaneo mondo del rock. Il contenuto musicale è ancora una volta molto più lineare e ascoltabile dei prodotti classici di CB, con un un suono e una produzione di qualità decisamente migliori rispetto al precedente album.
Woe-is-uh-Me-Bop è un brano dal sapore musicale che ci riporta subito in mente una New Orleans molto blues e root. Splendida la sezione fiati e magnifico l'assolo slide di Zoot Horn Rollo creato sulla base di motivi musicali fischiati da CB. Il testo si scaglia contro il modo tipicamente maschilista di trattare le donne.
Video tratto dal concerto del 7 novembre 1980 al Théatre De L’Empire di Parigi registratto per il programma televisivo francese Chorus, concerto che si apre proprio col brano ascoltato in trasmissione; con lui sul palco ci sono Eric Drew Feldman alle tastiere, Rick Snyder al basso, Jeff Moris Tepper e Gary Lucas alla chitarra e Robert Williams alla batteria.





Qui invece abbiamo la versione di Robyn Hitchcock registrata il 5 giugno 2011 a Bath in UK.



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