Come da tradizione apriamo la nuova stagione webradiofonica omaggiando la filosofia che ha dato vita a L'OVE dj Stavros, ovvero con una bella selezione di "primo brano del primo album"; una playlist eterogenea comprendente Manu Chao, Mano Negra, Lenny Kravitz, Living Daylights e Tom Tom Club.
Questo l'accompagnamento musicale della puntata:
Manu Chao – Clandestino, 1998
Mano Negra – Mala Vida, 1988
Lenny Kravitz - Sittin' On Top Of The World, 1989
Living Daylights – Bellice, 1995
Tom Tom Club – Wordy Rappinghood, 1981
Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
oppure qui:
https://mega.nz/#!mUAlGKCA!ciXJhnbvCFB2LAp7AX9XTfZ0lnmhVPR0kBcUPQLiMDU
MANU CHAO - CLANDESTINO
Francese
di origini spagnole (il suo vero nome è José-Manuel Thomas Arthur Chao), nato il 21 giugno 1961, Manu Chao è artefice di una poetica musicale contraddistinta dal meticciato linguistico, culturale e
stilistico.
Inizia la sua carriera come busker nella Parigi degli anni '80.
Nel 1987 assieme al
fratello Angoine Chao fonda i Mano Negra che si sciolgono nel 1995, anno in cui ha inizio la sua
carriera solistica che lo porta, ancora con grande successo, in giro per il mondo con la sua band
Radio Bemba.
Nel
suo progetto solista abbandona lo stile patchanka-punk dei Mano Negra e ricerca
sonorità intime e da strada, registrando in autonomia col proprio laptop
(battezzato Estudio Clandestino)in svariate città del Centro e Sud
America i brani che includerà nel suo primo album solista Clandestino:
Esperando La Ultima Ola... pubblicato il 6 ottobre 1998.
MANO NEGRA - MALA VIDA
Secondo singolo del gruppo nonchè notevole successo commerciale che permise loro di firmare il contratto con la Virgin Records.
I Mano Negra cominciano a suonare nella metropolitana parigina come buskers, e per piacere alla maggior parte di persone attingono al materiale musicale delle più disparate etnie che caratterizzano la popolazione comsopolita della capitale francese.
I Mano Negra cominciano a suonare nella metropolitana parigina come buskers, e per piacere alla maggior parte di persone attingono al materiale musicale delle più disparate etnie che caratterizzano la popolazione comsopolita della capitale francese.
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