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mercoledì 17 novembre 2021

#02 SECONDA PUNTATA – STAGIONE 10 – VOCI.1 – Cathy Berberian - Mercoledì 10 novembre 2021, ore 19,00



Primo appuntamento di un ciclo di trasmissioni che dedicherò alla voce e alla vocalità, scegliendo singoli interpreti da me considerati degni di nota per la loro originalità, versatilità ed indubitabile importanza storica e artistica.
Partiamo con il mezzo-soprano Cathy Berberian.

Elenco dei brani musicali ascoltati:
Aria, 1958
Loosin Yelav, 1964
Sequenza III, 1965
Stripsody, 1966
La lettera amorosa 'Se i languidi miei sguardi', 1971
Ticket To Ride, 1970


Per ascoltare/scaricare la puntata:



ora anche su Spotify:



Nata ad Attleboro, Massachusetts il 4 luglio 1925 e morta a Roma il 6 marzo 1983, è stata un mezzo-soprano famosa per la sua ricerca, ai tempi rivoluzionaria, sulla vocalità e per le sue collaborazioni coi più grandi compositori contemporanei; fra tutti Luciano Berio con cui fu sposata dal 1950 al 1964.
Fin da piccola Cathy dimostra un forte interessamento verso la musica folk americana e l’opera lirica.
All’età di 12 anni la sua famiglia (di origine armene) si trasferisce a New York, dove in seguito Cathy entra a far parte dell’Armenian Folk Group di New York, dapprima come performer e in seguito come direttore.
Nel 1949 si trasferisce a Milano per studiare al Conservatorio sotto la guida di Giorgina Del Vigo, grazie ai cui consigli Cathy decide di privilegiare la tessitura di mezzosoprano, scelta che si rivelerà felice e consona con il suo registro vocale; lì conosce il futuro marito e grande compositore Luciano Berio. 
Il matrimonio con Berio durò dal 1950 al 1964, ma la durata della loro relazione artistica si protrasse ben oltre di quella sentimentale; e grazie ad essa Cathy s’impone fino alla fine degli anni ’60 come interprete di primo livello di musica contemporaena a livello planetario.
Anno fondamentale per la sua carriera è il 1958, quando debutta ufficialmente a Napoli con un recital tutto imperniato su composizioni del Novecento, tra le quali spicca l’esecuzione di Pribaoutki di Igor Stravinsky.
Cruciale poi sarà la sua partecipazione alle attività dello Studio di Fonologia di Milano, vera e propria fucina artistica e sperimentale; nell’orbita di questa importante istituzione nascono l’Omaggio a Joyce di Berio e soprattutto l’Aria di John Cage per voce e nastro magnetico, da lui specificatamente creata per la voce di Cathy.



ARIA

Composizione la cui partitura è composta da 20 pagine di musica, ciascuna delle quali è sufficiente per 30 secondi di esecuzione. Le pagine possono essere eseguite su intervalli di tempo più o meno lunghi per creare un programma di una determinata durata.
L'Aria fu concepita per essere eseguita sia per voce sola, con l’accompagnamento di Fontana Mix (collage sonoro di John Cage registrato su nastro magnetico) e/o con altre parti del Concerto per pianoforte e orchestra dello stesso Cage.
Il testo utilizza vocali e consonanti e parole in lingua armena, russa, italiana, francese e inglese. La notazione consiste essenzialmente in linee ondulate in diversi colori e 16 quadrati neri che denotano rumori vocali "non musicali". I colori denotano diversi stili di canto, da determinare a discrezione dell’esecutore.






LOOSIN YELAV

Tratto dalla raccolta ‘Folk Songs’ composta da Luciano Berio per voce e sette strumenti, in cui Berio rielabora, trascrive o compone ex novo undici canti di origine (o carattere) tradizionale, in alcuni casi provenienti dal repertorio biografico-personale di Cathy Berberian; come nel caso specifico, essendo Loosin Yelav un canto tradizionale armeno che evoca il sorgere della luna.
L’insieme dei brani era volutamente inteso dal compositore come un registro della poliedricità esecutiva, di Cathy, come specchio di una flessibilità vocale che Berio non avrebbe mai più trovato in nessuna interprete dopo la sua morte; come lui stesso confermò in un’intervista: “Cathy aveva undici voci diverse. Adesso, quando devo eseguirli, utilizzo due o tre cantanti che si dividono i pezzi. Non ho trovato ancora una cantate che possa farli tutti”.




Questa è un'esecuzione dal vivo ad opera del mezzo-soprano Magdalena Kožená accompagnata da membri dei Berliner Philarmoniker diretti da Simon Rattle.








SEQUENZA III

Brano per voce sola, composto da Luciano Berio a due anni dalla separazione ufficiale con Cathy, nel 1965–66, brano che costituisce il vertice assoluto della relazione artistica Berio-Berberian e forse della musica vocale del XX secolo.
Le capacità virtuosistiche dell’esecutrice sono messe a dura prova: dai suoni più comuni e quotidiani ― come quello di una risata, di un pianto o di un gesto di stupore ― si passa senza soluzione di continuità a ‘pose vocali’ d’arte o di repertorio che frantumano e fanno esplodere il testo per ricomporre il suo senso in unità non più semantico–discorsive, ma musicali.

In questo video possiamo ascoltare l'esecuzione del brano visionando contemporaneamente la partitura (decisamente anticonvenzionale) di Berio.





Questa è un'interpretazione dal vivo, registrata il 15/12/2018 al DeSingel di Antwerp, Belgio, da parte del soprano Liesbeth Devos.



STRIPSODY

Stripsody venne eseguita in ‘prima’ assoluta nel maggio del 1966 a Brema, nella medesima serie di concerti che ospitava la ‘prima’ di Sequenza III: nel proprio brano Berberian impiega onomatopee provenienti dal mondo dei fumetti, traendo così ispirazione da un genere nel quale occorre menzionare anche la collaborazione con Umberto Eco (con cui Cathy tradusse opere cult di satira e umorismo americano). La sua creazione fu inoltre strettamente legata al pittore Eugenio Carmi, che realizzò una serie di stampe, posizionate in scena dalla cantante durante l’esecuzione concertistica del brano (edite nello stesso anno, insieme a una registrazione non definitiva del brano, nel volume intitolato Stripsody).
In trasmissione abbiamo ascoltato la versione, registrata dal vivo, pubblicata nell’album ‘magnifiCathy: the many voices of Cathy Berberian’ del 1971, dove figura come traccia di chiusura.
Magnificathy è il soprannome affibiatole dallo stesso Umberto Eco.

In questo video possiamo seguire la 'sperimentale' partitura del brano mentre la ascoltiamo.





In questo video invece la vediamo all'opera in una registrazione televisiva che alterna la sua performance con parti dello spartito che abbiamo potuto visionare sopra.







Durante la seconda metà degli anni ‘60 il ‘vestito’ della musica contemporanea comincia a starle stretto e, guidata da un forte desiderio di emanciparsi dalla sua immagine pubblica di esecutrice esclusiva di composizioni moderne, comincia ad esplorare altri territorio.
In particolare la musica antica e quella pop.
Nel primo caso si riscopre interprete di primo piano delle musiche di Claudio Monteverdi. Negli anni ‘70 instaura proficue collaborazioni con alcuni tra i più importanti interpreti di musica antica dell’epoca (in inglese ‘early music’) incidendo parti importanti delle opere monteverdiani Orfeo e Incoronazione Di Poppea.


LA LETTERA AMOROSA 'SE I LANGUIDI MIEI SGUARDI'

Primo brano della composizione musicale di Luciano Berio ‘Recital I for Cathy’, che si apre proprio con due reinterpretazioni di due celebri brani di Monteverdi. ‘Recital I for Cathy’ è un’opera che fa appello alle doti drammatiche della cantante; è un recital destrutturato in cui il mezzosoprano, frustrata perché il suo pianista non è arrivato, tenta di cantare il suo repertorio con un’orchestra da camera, riversando sul pubblico un monolog interiore, un ‘flusso della coscienza’ degno di Samuel Beckett. Questo brano diventerà uno dei cavalli di battaglia di Cathy durante tutta la sua carriera concertistica.






Questa invece è un'interpretazione canonica del brano ad opera del soprano Lea Desandre accompagnata dall'Ensemble Pygmalion diretto da Raphaël Pichon.





Di grande impatto sul piano mediatico fu, nel 1967, la sua apertura verso la scena pop–rock con l’esecuzione e l’incisione di alcune canzoni dei Beatles in arrangiamenti realizzati, su sua richiesta e spesso in forma di parodia, da Louis Andriessen e dallo stesso Berio. Queste trascrizioni ― alcune a tutt’oggi inedite ― esaltano la versatilità camaleontica della sua voce con adattamenti che ammiccano a sonorità pseudo–baroccheggianti o allo stile di compositori come Bach, Fauré, Purcell e Ravel. Questi e altri arrangiamenti furono proposti costantemente negli anni successivi durante i suoi recital per voce e pianoforte ― una formula concertistica, questa, privilegiata dalla metà degli anni settanta fino agli ultimi anni di attività e progressivamente affinata anche grazie alla stretta collaborazione di pianisti quali Bruno Canino, Massimiliano Damerini e Harold Lester.



TICKET TO RIDE

Tra i brani dei Beatles reinterpretati da Cathy, Ticket To Ride è il più celebre, qui eseguito in duo con l’accompagnamento al pianoforte di Bruno Canino. Tratto dall’album ‘MagnifiCathy - The Many Voices Of Cathy Berberian’.





In questo video, tratto dalla trasmissione televisiva olandese del 1977 'Cathy's Songbook' esegue il brano accompagnata dal pianista Harold Lester.




Negli utlimi anni di vita la sua salute peggiorò moltissimo rendendola cieca, disabilità per lei particolarmente frustrante in quanto avida lettrice. Morì il 6 marzo 1983 a causa di una crisi cardiaca.
Nel suo articolo "La nuova vocalità nell'opera contemporanea" del 1966, Berberian delinea la sua poetica dove al corpo, alla componente gestuale e alla recitazione viene attribuito un ruolo di fondamentale importanza, che in lei si traducevano in un forte senso della presenza scenica, accompagnata a una spiccata ironia e senso dello humor, aspetti predominanti in tutta la carriera della cantante, che nel 1974 ebbe a dire: «Spesso penso di essere non tanto una cantante col talento dellia recitazione, quanto un’attrice che sa cantare».
Il cantante diventa il compositore della performance dal vivo e "usa la voce in tutti gli aspetti del processo vocale; un processo che può essere integrato con la stessa flessibilità delle linee e delle espressioni su un viso".

Concludiamo questa rassegna video con la quinta puntata del programma televisivo 'C'è musica & musica' ideato e condotto da Luciano Berio e andato in onda sulla Rai nel 1972.
Questa quinta (di dodici) puntata si intitola 'Mille E Una Voce' ed è interamente dedicata a Cathy Berberian:

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