Prima di due puntate dedicate ai Karate, trio chitarra-basso-batteria (ma sono stati brevemente, ad inizio carriera, anche un quartetto con due chitarre) originario dell’area della città di Boston, Massacchusetts formatosi nel 1993 e discioltosi nel 2005; 12 anni in cui hanno prodotto 6 album in studio e svariati EP; ma soprattuto 12 anni in cui hanno suonato dal vivo circa 700 volte in 20 diversi paesi.
Realtà indefinibile per quanto riguardo lo stile/genere di musica prodotta, sono stati definiti slowcore, emocore, post-rock, post-hardcore, indie rock, jazz; e, per quanto mi riguarda, quando una formazione musicale riceve così tante e svariate etichettature è sicuramente qualcosa di interessante.
Mi piace definire questo trio come i ‘mancati Police’: ciò che potrebbero essere stati i Police se dopo i primi due album non avessero intrapreso le derive pop degli album successivi. Anche perché la voce di Geoff Farina (che di fatto assomiglia sorprendentemente a quella di Robert Smith dei Cure), mi ricorda molto il cantare di Sting.
Ma in loro ci sento tanta roba che mi piace: i contemporenei norvegesi Motorpsycho o gli americani Phish, il jazz chitarristico di Wes Montgomery o Joe Pass, la psichedelia dei Grateful Dead e via discorrendo.
Ascolteremo i brani di apertura (ma non solo) dei loro primi cinque album di studio.
Karate – Gasoline, 1996
Karate - This, Plus Slow Song, 1997
Karate - There Are Ghosts, 1998
Karate – Diazapam, 1998
Per ascoltare/scaricare la puntata:https://mega.nz/file/2d4EQQgS#e9dtno1A6hZbgAtDIVG7qawADDtV5EZXd7i30LBTyDQ
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Questo è un bellissimo video/documentario di 23 minuti dedicato alla vita on the road dei Karate tra il 2000 e il 2005, con belle sequenze tratte da loro concerti, interviste ai fans. Un lavoro veramente ben fatto.
KARATE - GASOLINE
Brano di apertura del loro primo ed eponimo album, registrato ai Fort Apache Studios di Cambridge, Massacchusetts e pubblicato il 18 marzo 1996 dalla Southern Records.
E’ un debutto spiazzante: ad un’intro strumentale con palesi sonorità distorte (ma pulite) segue un contrasto dinamico introdotto da un basso in sordina che precede le prime strofe cantate accompagnate da una batteria apparentemente claudicante che scandisce un tempo incerto ma solido, con tanto di pausa dopo le prime due strofe. Un capolavoro che ci fornisce subito lo ‘stile’ dei Karate, la fusione di un’evidente attitudine DIY (Do It Yourselves – fatto in casa) tipica del punk (genere formativo per i membri del gruppo) con il perfezionismo maniacale nella cura dei suoni (bellissimi) e nella strutturazione dei brani.
KARATE - THIS, PLUS SLOW SONG
Il secondo loro album ‘In Place of Real Insight’, parimenti registrato ai Fort Apache Studios di Cambridge, Massacchusetts e pubblicato il 28 aprile 1997 dalla Southern Records, conferma tutte le promesse lanciate dal loro primo sforzo discografico: suoni puliti e di ottima qualità, scrittura creativa esaltata dal migliorato interplay dei membri del gruppo e della loro perizia tecnica.
KARATE - THERE ARE GHOSTS
KARATE – DIAZAPAM
Il loro terzo album intitolato ‘The Bed Is in the Ocean’ è stato registrato nei primi mesi del 1998 ai Salad Days Studios di Norwood, Massacchusetts e pubblicato il 3 novembre 1998 dalla Southern Records. E’ un’altra piccola grande perla incastonata in quel gioiello che è la discografia dei Karate.
There Are Ghost è il brano di apertura dell’album, un brano suadente caratterizzato da un tempo andante.
Diazapam è decisamente più energico e veloce, un bel contrasto rispetto al precedente.
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