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mercoledì 23 marzo 2022

#11 UNDICESIMA PUNTATA – STAGIONE 10 – VOCI.5 – NicoNote.c – Mercoledì 23 marzo 2022, ore 19,00

 


Proseguiamo (questo è il quinto appuntamento) il ciclo di trasmissioni dedicato alla voce e alla vocalità, scegliendo singoli interpreti da me considerati degni di nota per la loro originalità, versatilità ed indubitabile importanza storica e artistica.

Terza puntata dedicata a NicoNote.

Pseudonimo di Nicoletta Magalotti (nata a Rimini nel 1962 da padre italiano e madre austriaca), NicoNote è un progetto trasversale e multidisciplinare che partendo dalla ricerca sulla voce e sulla vocalità dal 1996 ad oggi si è realizzato nel canto, nella composizione, nella performance teatrale e nel clubbing.


Elenco dei brani musicali ascoltati:
Niconote - Ti Ricorderai, 2005
Niconote - When I’m Laid, 2006
Niconote - Alphabe Dream, 2008
Niconote - Amarcord, 2008
Niconote - Nu Blue, 2013


Per ascoltare/scaricare la puntata:

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Nel 2005 realizza il progetto FEVER 103° (traducibile in ‘Febbre a 41°’, titolo di una lirica della poetessa americana Sylvia Plath, figura chiave della corrente ‘confessionalista’ della poesia anglosassone; corrente che ricerca nei traumi personali e nelle esperienze vissute in prima persona il materiale di base delle proprie composizioni) personale omaggio di Nicoletta alla poetessa statunitense, morta suicida nel 1963 all’eta di trent’anni.




Tratta da questo progetto abbiamo ascoltato in trasmissione la versione di Ti Ricorderai di Luigi Tenco nella versione per sola voce e registrazioni ambientali (field recordings) pubblicata nell’album Alphabe Dream del 2013.




Nel 2006 nasce il progetto PORPORA, una suite barocca che trae spunto in primo luogo dal colore rosso ricorrente, ossessivo, nelle tele del pittore Giulio Cagnacci nato a Santarcangelo di Romagna nel 1601 e morto a Vienna nel 1663.




In questo spettacolo interpreta la bellissima When I’m Laid, struggente e bellisima aria (conosciuta anche come Dido’s Lament, il Lamento di Didone) del compositore inglese Henry Purcell tratta dall’opera Didone ed Enea composta non più tardi del 1688. In essa il compositore fa ampio ed intelligente uso di madrigalismi (aderenza della musica al testo). In trasmissione abbiamo ascoltato la versione per voce ed elettronica (ad opera del tastierista Andrea Felli e del dj David Love Calò) pubblicata nell’album Alphabe Dream del 2013.




Il 2008 è l’anno del progetto Rhapsody (o alfabeto in sogno) cui collabora per la parte musicale Mikael Plunian; performance/concerto che trae ispirazione dall’opera del potea simbolista russo Andrej Belyj ‘Glossolalia: Poema sul suono’, suono prima dell’alfabeto, suono universale, capace di mettere in comunicazione genti di lingue differenti, ma anche linguaggio degli schizofrenici. Vediamo a tal proposito le definizioni del termine Glossolalia e Rapsodia tratte dal vocabolario on line della Treccani:
Glossolalìa s. f. [comp. di glosso- e -lalia]. – 1. Esercizio o gioco della favella che conia parole e filastrocche di sillabe insensate: si osserva normalmente nei bambini, ma anche negli adulti che vi ricorrono in certi ritornelli o ritmi di canzoni, mentre costituisce un fenomeno morboso in alcuni casi di schizofrenia.
2. Nel cristianesimo primitivo, carisma consistente nella facoltà di pregare e lodare Dio con linguaggio insolito e sconosciuto, comprensibile soltanto da chi ha il dono dell’interpretazione; una particolare forma di glossolalia (intesa come «dono delle lingue») fu quella degli apostoli che, ripieni di Spirito Santo, parlavano facendosi capire da uomini di tutte le nazioni, in quanto questi li udivano parlare ciascuno nella propria lingua.
Rapsodìa s. f. [dal gr. ῥαψῳδία].
1. L’arte, la tecnica e l’attività del rapsodo, e la composizione stessa recitata o cantata: la r. fu praticata nell’antica Grecia; le r. omeriche. Per estens., letter., componimento poetico di carattere epico recitato o cantato pubblicamente: le r. cavalleresche e avventuriere delle piazze e delle strade (Carducci); come titolo di poemetti d’argomento patriottico: Rapsodie garibaldine, di G. Marradi (1899; ediz. definitiva 1907).
2. estens. Riunione di passi o di pensieri di varî autori, collegati insieme in modo da formare un componimento letterario o filosofico unitario: alcuni poemi umanistici sono abilissime r. di immagini classiche; poesia o altro componimento letterario di un singolo autore, risultante dalla giustapposizione di più frammenti; talora con tono spreg.: a ben guardare, i suoi scritti non sono che rapsodie.
3. In musica, composizione strumentale, spesso solistica, nella quale più temi, quasi sempre di origine popolare, vengono svolti in varie interpretazioni succedentisi in forma libera, investite di significati epici o di esaltazione etnica e nazionale, o destinate a valorizzare un qualche virtuosismo strumentale: i più noti esempî si hanno nella produzione pianistica del romanticismo, con F. Liszt (le Rapsodie ungheresi, 1839-40), J. Raff, A. Dvořák, C. Saint-Saëns e E. Lalo, e nelle rapsodie pianistiche di J. Brahms. Rapsodia in blu (ingl. A Rhapsody in Blue), titolo di una composizione per pianoforte e orchestra di G. Gershwin (1924).




Tratti da questo progetto, in trasmissione abbiamo ascoltato i brani Alphabe Dream, che dà il titolo all’album, e Amarcord, testo in dialetto romagnolo del poeta Raffaello Baldini su basi elettroniche di Mikael Pluinian, pubblicati appunto nell’album Alphabe Dream del 2013.






Nel 2013 esce l’album Alphabe Dream, il primo a nome Niconote, pubblicato dalla Cinedelic Records, che raccoglie brani utilizzati in progetti precedenti unitamente a nuove registrazioni, come il brano Nu Blue che abbiamo ascoltato in trasmissione, bellissima traccia ‘ambient jazz’ in cui Nicoletta è accompagnata da Andrea Felli alle tastiere e all’elettronica, Atto Alessi al contrabbasso, Max Corona alla chitarra.






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