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lunedì 16 dicembre 2013

#13 TREDICESIMA PUNTATA STAGIONE 2 – GARAGE ROCK ANNI '80 - Lunedì 16 dicembre 2013, ore 21:45

Puntata dedicata alle garage band degli anni '80, ovvero quei gruppi che traggono ispirazione e/o ripropongono e reinterpretano brani delle semisconosciute miriadi di bands principalmente statunitensi che sorsero come funghi nella seconda metà degli anni '60 e che il critico musicale Lester Bangs definì "punk", usando per la prima volta tale termine in ambito musicale.


The Chesterfield Kings – The Hustler (Here Are The Chesterfield Kings, 1982)
Fuzztones – 1 2 5 (Lysergic Emanations, 1985)
The Lyres – Don't Give It Up Now (On Fyre, 1984)
Miracle Workers – Go Now (Inside Out, 1985)
The Tell Tale Hearts – Crawling Back To Me (The Tell Tale Hearts, 1985)
Creeps – Down At The Nightclub (Enjoy The Creeps, 1986)



Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
oppure qui: https://mega.co.nz/#!Ld41UZpD!WxKtOl9aqDHjy3IKPgVAum8XMsMkj8nhpcR3Vy6aAsM



THE CHESTERFIELD KINGS

I Chesterfield Kings sono stati il più classico dei gruppi garage rock degli anni '80; capitanati dalla coppia (ancora oggi attiva) Andy Babiuk (basso) + Greg Prevost (voce) iniziano riproponendo esclusivamente brani di più o meno oscuri gruppi garage punk degli anni '60 e lo fanno con una perizia davvero notevole e con risultati assolutamente travolgenti. Il loro primo album è composto interamente di cover.
Anche il loro look è rigorosamente sixties, come si può vedere in questo video datato 1980 in cui eseguono "99th Floor" dei Moving Sidewalks (brano del 1966 di questa band texana capitanata dal pre-ZZ Top Billy Gibbons)








I Chesterfeld Kings comunque non si limitarono solamente ad eseguire covers e già a partire dal loro secondo album "Stop" uscito nel 1985 fanno la loro comparsa brani originali, come il loro classico e splendido "She Told Me Lies" in cui le sonorità (spicca fra tutti gli altri strumenti un suono retrò di organo Vox Continental à la Doors) e la struttura sono comunque ancora rigorosamente ancorate allo stile garage punk di ventanni prima.







Col loro terzo album "Don't Open Till Doomsday" del 1987 si svincolano dai modelli sixties (mantenendoli comunque come salde radici) sia a livello estetico che di sound, che diventa decisamente più hard rispetto alle precedenti produzioni. In quel periodo le loro esibizioni live sono infuocate, un puro e duro distillato di rock'n'roll ad altissimo contenuto di adrenalina e decibel. Chi come me ha avuto la fortuna di assistere ad un loro concerto in quel periodo (io lo feci allo Slego nel novembre 1987) si ricorderà sicuramente la carica sul palco e le orecchie che fischiavano per diversi giorni successivi.
Questo video rende bene l'idea (registrato il 13 maggio 1988, sei mesi dopo la loro esibizione allo Slego): senza soluzione di continuità eseguono Time Will Tell (cover dei Kinks, precisamente un outtake dell'album Kink Kontroversy, brano a quanto ne so io uscito ufficialmente solo nel 2011 - e questa la dice lunga su quanta passione dedicassero i Chesterfield  Kings nella ricerca di tesori nascosti dei sixties) - ???? - I'll Go - Doin' Me Wrong. tutti brani (a parte il secondo che non sono riuscito a decifrare) tratti dal loro terzo album che questi concerti promuovevano.








I Chesterfield Kings non hanno mai smesso di suonare, incidere dischi, fare concerti; in questo sono assolutamente rollingstoniani ovvero ultra rock'n'roll.
E rollingstoniani non solo per la loro prolungata longevità musicale: anche la loro evoluzione estetica e musicale ricalca quella che hanno avuto gli stones; in più nei loro ultimi lavori i riferimenti agli stones sono sempre più marcatamente stilistici, come è facile capire da questo video live tratto dal loro CD/DVD ufficiale " The Chesterfield Kings live on stage ... if you want it" (loro primo album live che anche nel titolo echeggia il primo live dei Rolling Stones) registrato nel Novembre 2008 a Rochester, NY loro città natale.






THE FUZZTONES

Cugini prossimi dei Cesterfield Kings, i Fuzztones operano a New York City e si caratterizzano per un approccio più duro e aggressivo sia a livello musicale che estetico: nel loro abbigliamento predomina il nero, indossano collane di ossa (che richiamano un'immagine molto "primitiva" e voodoo), tanta pelle nera attillata, e atteggiamenti molto espliciti, provocatori e aggressivi, come si può constatare da questo video, tratto dalla loro ultima esibizione al Peppermint Lounge di New York City nell'ottobre del 1985, in cui eseguono 1 2 5, il brano ascoltato in trasmissione.





E per aumentare la dose ecco uno splendido pro-shot (non trattasi di carne di maiale) tratto da un loro concerto in Francia sempre nel 1985, con annessa intervista in cui si definiscono i "Salvatori del rock'n'roll", affermazione che forse pecca di eccessiva autoreferenzialità ma che pronunciata nel mezzo dell'orrido decennio '80 risulta oltremodo calzante.





I Fuzztones non hanno mai cessato di esistere, con formazioni sempre diverse nel tempo ma sempre capitanate da Rudi Protrudi.
Eccoli quindi nel 2009 in Germania, registrati per la storica trasmissione televisiva live Rockpalast, esibirsi in Strychnine, cover dei Sonics nonchè loro intramontabile cavallo di battaglia fin dagli esordi.




E per chiudere ecco questa piccola perla che ci regala youtube: la versione originale di 1 2 5, brano ascoltato in trasmissione, suonata dagli Haunted.





THE LYRES

Provenienti dalla città di Boston, i Lyres sono protagonisti, contemporanemante a Fuzztones e Chesterfield Kings, di un revival meno nostalgico e più in sintonia con l'universo punk da cui hanno origine; caratterizzati dal suono inconfondibilmente sixties dell'organo vox del cantante e leader Jeff "Monoman" Connoly (uno dei più megalomani frontman della storia del rock'n'roll) erano protagonisti di esibizioni estreamente energiche, come si può vedere da questa esecuzione datata 1979 di "Don't Give It Up Now", il brano che abbiamo ascoltato in trasmissione.






Grande carica ed energia caratterizzano ancora i concerti dei Lyres, sempre capitanati da Monoman (l'unico ad aver sempre fatto parte delle svariate formazioni sotto nome Lyres), come si può vedere da questo video dell'aprile 2013, alle prese con la loro hit per eccellenza "Help You Ann"






Nel novembre del 1987 i Lyres fecere un tour in europa che li vide passare anche allo Slego di Rimini; io c'ero e ricordo che Monoman si scolò da solo una bottiglia di whisky, dopodichè abbondonò pure il palco nel bel mezzo di un brano lasciando gli altri tre membri del gruppo completamente increduli e spiazzati.
Negli stessi giorni suonarono anche a Pisa, e questo video ne è testimonianza.




Qui invece sono ripresi dalla Tv spagnola durante lo stesso tour.






MIRACLE WORKERS

Gruppo di Portland, Oregon i Miracle Workers si caratterizzano subito per il loro sound molto aggressivo debitore più del protopunk di MC5 e Stooges che del garage punk anni '60.
Dopo un bellissimo primo album molto impregnato di atmosfere 60's soprattutto per l'utilizzo di tastiere Farfisa, si abbandonano ad un sound decisamente più hard.






Qui invece eccoli direttamente all'opera con una cover degli Stooges: TV Eye.







THE TELL TALE HEARTS

Originari di San Diego, California i Tell Tale Hearts, capitanati dal bassista Mike Stax, si caratterizzavano per una proposta musicale molto ancorata allo stile r'n'b (alla Bo Diddley per intenderci, o meglio a gruppi 60's tipo Yardbirds o Shadows Of Knight) e lo fanno in maniera molto originale, con brani a volte per niente lineari e con cambi inaspettati tanto che a me piace definirli i più "progressive" del garage rock; eccone un esempio.











CREEPS

Purosange svedesi, i Creeps sono stati tra le migliori garage rock band in assoluto. Grandi professionisti sul palco, ottimi strumentisti, protagonisti di concerti memorabili ed indimenticabili. Ad un primo album molto in sintonia col revival garage rock (con tastiera Farfisa in primo piano), passano a sonorità più "jazzy" à la James Taylor Quartet (atmosfere anticipate però proprio nel finale del brano ascoltato in trasmissione "Down At The Night Club" che apriva il loro primo album) dove il Farfisa viene abbandonato a favore dell'organo hammond. Seguono poi lavori che declinano ad un linguaggio più pop e commerciale con buone sfumature funky.
Ma a noi interessano i primi Creeps, veri campioni del garage rock, e quindi eccoli dal vivo in patria nel 1986 proprio con Down At The Night Club (e peccato che dal vivo non eseguissero la coda "jazzy" di cui si parlava sopra, bellissima su disco ma sicuramente troppo ambiziosa per uno stage garage rock, così come pure veniva ovviamente troncata in discoteca quando questo brano riempiva le piste di locali come lo Slego di Rimini o il Vidia di Cesena).





E più garage rock che mai eccoli alla TV francese nel 1985. Spettacolari!






Venerdì 20 marzo 1987 i Creeps (in accoppiata con gli Stomach Mouth, altro gruppo garage rock svedese, ma molto meno bravi di loro) furono protagonisti di un incendiata performance allo Slego di Rimini, io ero tra il pubblico e non posso negare di aver provato un'intensa emozione nel vedere questo video: si tratta del finale del concerto dove tutti e due i gruppi salgono assieme sul palco per eseguire il classico dei classici Louie Louie.





Nel 2011, per celebrare il 25' anniversario del loro primo album "Enjoy The Creeps", i Creeps si sono esibiti al Primavera Beat Festival di Alessandria; a parte la perdita dei capelli, non pare proprio che ben 25 anni separino i musicisti sul palco dall'esordio discografico: grande grinta e professionalità sempre presenti.







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