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giovedì 31 gennaio 2019

#9 NONA PUNTATA – STAGIONE 7 – RECORDING STUDIOS.16 ABBEY ROAD STUDIOS.g - Giovedì 31 gennaio 2019, ore 17,00


Proseguiamo il progetto sugli studi di registrazione: serie di puntate dedicate all'ascolto della musica lì registrata, alla storia e all'anedottica dei "Recording Studios". 

Con l'intento di dimostrare l'enorme valenza artistica che hanno avuto nella storia della musica pop/rock.

Settima puntata dedicata a quelli che probabilmente sono gli studi di registrazione più famosi nel mondo: gli Abbey Road Studios di Londra, quelli per intenderci dove i Beatles registrarono la quasi totalità delle loro opere.


Ecco la lista dei brani ascoltati: 
Beatles – Because, 1969
Beatles – Sun King, 1969
Beatles – The End, 1969
George Harrison - Wah Wah, 1970
George Harrison - All Things Must Pass, 1970 

BEATLES - BECAUSE

L’album Abbey Roadcon la sua copertina iconica divenuta un’immagine immediatamente riconoscibile in tutto il mondo, rappresenta il canto del cigno dei Beatles.
Registrato principalmente tra il 2 luglio e il 20 agosto 1969 negli Abbey Road Studios (furono utilizzati anche i Trident Studios e gli Olympic Studios), fu pubblicato il 26 settembre 1969.
Uscì prima di Let It Be, ma fu frutto di registrazioni fatte dopo quelle tragiche e inconcludenti di Let It Be.
Su idea di McCartney, supportata da George Martin, si decise di ritornare ai vecchi metodi di lavoro in studio, con tutti e quattro i Beatles a lavorare insieme. Non mancarono gli attriti (sempre incombente la presenza di Yoko Ono che, in seguito ad un incidente automobilistico, assistette alle registrazioni stesa in un letto fatto portare negli studi apposta per lei), ma nel complesso il clima fu ampiamente più sereno e collaborativo rispetto alle sessions di Let It Be, e sul disco si sente eccome!
Il risultato è un album a mio parere strepitoso e perfetto.
A livello sonoro le grandi novità furono l’uso del sintetizzatore Moog e le chitarre amplificate con uno spekaer Leslie.
Fu il primo album dei Beatles a non uscire in mono, ma solo in stereo.
Registrato utilizzando un mixer a transistor TG12345 e un registratore a 8 piste. Tra gli assistenti ai tecnici del suono c’era il giovane diciannovenne Alan Parson.
Il lato B è un capolavoro discografico che si apre con la solare composizione di Harrison 'Here Comes The Sun', a riportare appunto luce dopo la chiusura infernale del lato A con 'I Want You (She's So Heavy)', e si chiude con un medley che personalmente considero la cima discografica dei Beatles.
Punto di contatto è l'originalissima Because caratterizzata dalle bellissime armonie vocali di John Paul e George, registrate tre volte per un totale di nove voci.
E' una composizione di Lennon, che per l'accompagnamento musicale si ispirò al primo movimento della sonata di Beethoven Al Chiaro Di Luna (che lui sentiva suonare da Yoko Ono). 

Le parti strumentali furono registrate il 01/8/1969, quelle vocali il 4/8/69.
Questo video è tratto dal film musical 'Across The Universe' del 2007, per la regia di Julie Taymor, interamente basato su canzoni dei Beatles.






BEATLES - SUN KING

Sun King è il secondo brano del bellissimo medley che chiude l'album Abbey Road.
E' una composizione da toni palesemente psichedelici principalmente opera di Lennon.
Esilarante la parte non sense cantata in un pastiche di spagnolo/italiano/inglese.
In questo video vi propongo la fedele e sentita 'couch version' dei The Student Loan Stringband. 




Sun King è caratterizzata dalle straordinarie armonie vocali che qui possiamo apprezzare, isolate dalla base strumentale.




Qui invece Galeazzo Frudua (liutaio ed esperto dei Beatles, come si autodefinisce all'inizio di questo interessantissimo video) ci spiega nel dettaglio, con grande perizia, le varie parti che compongono le armonie vocali del brano.



BEATLES - THE END

The End è l'ultimo brano in assoluto a cui lavorarono i 4 Beatles tutti insieme e dove ognuno di loro esegue un assolo (compreso Ringo sempre riluttante a concedersi in assoli di batteria).
Paul, George e John eseguono ciascuno, in quell’ordine, tre assoli di chitarra della durata di due battute e poi segue il finale del brano; ciascuno dei tre suona con uno stile diverso e caratterizzante: Paul usa molto il bending, Harrison è molto melodico e Lennnon più ritmico e distorto.
L'assolo di batteria di Ringo è l'unico in assoluto in tutto il repertorio discografico dei Beatles e fu registrato utilizzando ben 12 microfoni mixati in stereo splittandoli tra i canali destro e sinistro, contrariamente all'uso preponderante dell'epoca dove nei missaggi stereo la batteria veniva posizionata tutta sul canale destro o sinistro.
Finito l'ultimo assolo di Lennon seguono gli accordi di piano della parte finale del brano che accompagnano la celebre frase 'And in the end the love you take is equal to the love you make' (sigla di chiusura di questo programma webradiofonico).
In trasimissione abbiamo ascoltato la versione tratta dall’Anthology vol.3 in cui l’assolo di Ringo Starr non è pulito come nel disco ma si sentono anche chitarra elettrica e tamburello.




Questa invece è la versione finale pubblicata nel disco.




Qui invece JUNE626 ci da una dimostrazione pratica della sequenza degli assoli di chitarra di Paul, George e John.




E chiudiamo l'excursus su Abbey Road con questi due video tratti da un concerto dei Pinball Bonanza, gruppo in cui il sottoscritto Stavros Zagorakis militava alla chitarra, tenutosi il 17 gennaio 2004 alla Casa Del Popolo di Voltana (RA) e in cui abbiamo eseguito l'album Abbey Road in tutta la sua interezza.









GEORGE HARRISON - WAH WAH

All Things Must Pass è il terzo album solista di Harrison, ma è il primo costituito da una raccolta di canzoni (gli altri due erano una colonna sonora e un disco ultra sperimentale di musica elettronica). 
Triplo album (il terzo disco raccoglie registrazioni di improvvisazioni in studio) registrato tra maggio e ottobre del 1970, pubblicato il 27 novembre 1970; Harrison aveva tantissimo materiale composto che era stato rifiutato da Lennon e McCartney in occasione delle precedenti produzioni beatlesiane.
A mio parere, ma anche secondo molti critici più autorevoli di me, si tratta del più bel lavoro solista in assoluto prodotto da un qualsiasi ex Beatle.
Ci presenta il tipico suono caratteristico di Harrison, la chitarra slide, e le tematiche spirituali che caratterizzeranno tutta la sua produzione solistica a venire. 
Fu prodotto da George Harrison e Phil Spector, la cui tecnica del ‘wall of sound’ utilizzata per le registrazioni fu la causa della partecipazione di  tantissimi musicisti alle sessioni di registrazione, tanto che non è stato possibile stilare un’elenco certo e indiscusso. 
Ecco la lista pubblicata nella riedizone del 2001 dell'album: George Harrison, Eric Clapton, Klaus Voormann, Ringo Starr, Billy Preston, Jim Price, Bobby Keys, Alan White, Pete Drake, John Barham, Pete Ham, Tom Evans, Joey Molland, Mike Gibbins, Peter Frampton, Dave Mason, Tony Ashton, Gary Brooker, Mal Evans, Ginger Baker, Al Aronowitz, Eddie Klein.
Le sessioni di registrazione videro l'apporto dei tecnici del suono Ken Scott e Phil McDonald, e nonostante il fatto che Harrison avesse dichiarato che fuorono impiegate otto settimane di lavoro, ci vollero più di 5 mesi per completare il lavoro; principalmente a causa della malattia della madre di Harrison (che dovette recarsi spesso a Liverpool per assisterla), dell'alcolismo e temperamento erratico di Phil Spector, e della relazione amorosa tra la moglie di Harrison Pattie Boyd ed Eric Clapton (che probabilmente iniziò a consumare eroina a causa dei sensi di colpa nei confronti del suo grande amico).
Non furono usati solo gli Abbey Road Studios, ma furono fatte svariate registrazioni presso i Trident Studios, i cui registratori a 16 piste erano preferiti da Spector.

Wah Wah è considerata da critici e biografi come la dichiarazione di Harrison della propria libertà personale e artistica dalla 'gabbia' rappresentata dai  Beatles.

Fu la prima traccia registrata per l'album ed è caratterizzata dalla produzione densa e accumulativa di Spector, con la presenza di un enorme numero di musicisti.
Fu anche la prima canzone suonata dal vivo in assoluto come solista, in apertura del set 'occidentale' del Concert for Bangladesh, nell'agosto 1971.
Questa versione live, con la presenza sul palco - al fine di ricreare l'effetto 'wall of sound' della produzione di Spector - di molti musicisti tra coloro che parteciparono alla registrazione in studio, è considerata da molti cmigliore e superiore di quella dell'album.






GEORGE HARRISON - ALL THINGS MUST PASS

Brano scartato dai Beatles durante le registrazioni del gennaio 1969 per la realizzazione dell’album Let It Be, fu pubblicato la prima volta col titolo All Things (Must) Pass nell’album di Billy Preston Encouraging Words uscito per la Apple Records nel 1970.
Musicalmente risente dell’influenza delle sonorità e delle tecniche compositive comunitarie e collettivistiche della Band, con cui Harrison aveva frequentato alla fine del 1968; mentre i testi sono ispirati all’opera poetica "All Things Pass" di Timothy Leary, un adattamento psichedelico del Tao Te Ching.

La registrazione, co-prodotta con Phil Spector, presenta un arrangiamento orchestrale di John Barham e il contributo strumentale di Ringo Starr, Pete Drake, Bobby Whitlock, Eric Clapton e Klaus Voormann.




Questo video del 1997, tratto dal canale televisivo VH1, è particolarmente toccante perchè è l'ultima esibizione live di George Harrison prima della sua morte (29 novembre 2001); alla sua sinistra il suo amico, maestro e grande musicista indiano Ravi Shankar.





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