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lunedì 28 ottobre 2013

#6 SESTA PUNTATA STAGIONE 2 - IL SITAR NEL POP ROCK.1 - Lunedì 28 ottobre 2013, ore 21:45

Tema della puntata: il sitar nel pop/rock.
Prima puntata dedicata allo strumento principe della tradizione musicale indiana che a partire dalla seconda metà dagli anni '60 entra prepotentemente negli organici strumentali dei gruppi pop e rock nordamericani ed europei.

Ravi Shankar – India Music Introduction + Dadra (The Sounds Of India, 1968)
Beatles – Love You To (Revolver, 1966)
Rolling Stones – Gomper (Their Satanic Majestic Request, 1967)
Traffic – Utterly Simple (Mr. Fantasy, 1967)
Electric Prunes – Wah Wah Pedal
Chocolate Watchband – In The Past (Inner Mystique, 1968)


Per ascoltare/scaricare la puntata: http://www.radiosonora.it/it/programmi/279-love-dj-stavros.htm
oppure qui: https://mega.co.nz/#!LFATCY7J!TipAd0dLSZy-QO4Wl288QA89NdQPxmKApk2A-5cerXM


RAVI SHANKAR

A Ravi Shankar va riconosciuto il merito di aver introdotto e diffuso per primo la conoscenza del sitar, e con esso della musica industana, nel mondo occidentale.
Magnifico musicista e grande virtuoso del suo strumento, sempre accompagnato alle tabla dall'altrettanto virtuoso Alla Rakha, ebbe il suo primo indiscusso successo di massa presso il mondo del pop/rock al Monterey Pop Festival del 1967.
Eccovi gli ultimi cinque tumultuosi minuti della sua esibizione, nel pomeriggio di domenica 18 giugno 1967, che scatena un vero tripudio tra il pubblico.






Prima di Monterey (e, nel 1969, Woodstock), Ravi Shankar aveva collaborato col violinista classico Yehudi Menhuin con cui aveva inciso l'album West Meets East.
In questo video Ravi Shankar spiega alcuni aspetti della musica classica indiana e si esibisce col violinsita.




Santo Youtube ha compiuto un altro miracolo!
Non sapevo assolutamente di quest'incontro: Paco De Lucia ospita Ravi Shankar alla televisione spagnola, saremo nei primi anni '70, e accennano ad una vaga somiglianza del flamenco con la musica indiana. Spettacolare.







THE YARDBIRDS

Pare che i primi ad utilizzare il sitar in un brano pop rock siano stati The Yardbirds in una versione del brano Heart Full Of Soul non utilizzata per la pubblicazione su disco, avvenuta nel 1965, in quanto Jeff Beck, da sempre sperimentatore di suoni, riuscì ad ottenere dalla sua chitarra il suono giusto.
Ecco la sitar version.





E dato che ci siamo ci ascoltiamo pure la versione ufficiale con Jeff Beck alla chitarra, qui impreziosita dal fatto che a far finta di suonarla c'è Jimmy Page: siamo infatto nel 1968, Jeff Beck ha già abbandonato gli Yardbirds che di lì a poco si scioglieranno cedendo il testimone al virtuoso Jimmy Page che traghetterà il progetto musicale sulle dorate sponde dei Led Zeppelin.





THE BEATLES


Avendo gli Yardbirds mancato il primato, questo ufficialmente viene riconosciuto ai Beatles: in Norwegian Wood (dall'album Rubber Soul del 1965) George Harrison suonò il sitar nella celebre introduzione strumentale.
Questa è una alternative take, molto grezza, e proprio per questo più affascinante, con una presenza più massicia del sitar.





Il primo incontro tra Harrison e sitar avvenne sul set del film "Help" e fu amore a prima vista.
George Harrison si appassionò profondamente dello strumento e della cultura musicale indiana e divenne allievo e discepolo (sostantivo non inappropriato quando si parla di educazione musicale indiana) di Ravi Shankar.
Ecco un estratto di "Raga", documentario sulla vita e la musica di Ravi Shankar del 1971 prodotto dalla Apple, dove George Harrison assieme ad altri prende lezioni di musica dal guru del sitar (siamo all'Esalen Institute a Big Sur, California il 10 giugno 1968).




In Norwegian Wood l'uso del sitar era limitato alla semplice linea melodica del brano, ma nell'album seguente (Revolver, 1966) George Harrison compone ed incide un brano molto più complesso che incorpora molto più approfonditamente lo stile musicale indiano; si tratta di Love You To, vero e proprio primo esempio di musica e strumentazione indiana in una canzone pop: la struttura stessa del brano richiama l'esecuzione (di durata infinitamente più lunga) dei raga indiani, parte lenta inziale senza percussioni (alap), entrata delle percussioni in tempo medio (madhya laya bandish), e finale accelerato (drut bandish - vedasi sopra il finale del concerto di Ravi Shankar a Monterey)
Non trovando in rete nessun video del brano che non sia suono su immagini fisse, vi presenteo questo
interessante e bel video in cui Johnny Nana lo esegue in "one man band". Johnny Nana sei un grande!





ROLLING STONES

Il sitar nei Rolling Stones lo introduce Brian Jones, il più aperto a sonorità e strumentazioni "esotiche": amico di George Harrison e frequentatore della sua casa, si innamora subito dello strumento che il beatle sta studiando proprio con Ravi Shankar, e lo utilizza nel brano Paint It Black .

Ecco gli Stones eseguire Paint It Black in playback alla trasmissione televisiva inglese Ready Steady Go andata in onda il 7 ottobre 1966.





Qui invece c'è solo la base in playback, e la voce di Jagger o è in diretta o è stata precedentemente registrata (in ogni caso non è quella della versione ufficiale pubblicata su vinile). Da notare che Brian Jones usa il plettro per suonare (o meglio mimare di suonare) il sitar, le cui corde comunemente vengono pizzicate con le dita della mano.





In Gomper, il brano ascoltato in trasmissione, dall'album Their Satanic Majestic Request, invece Brian Jones suona il sarod, altro strumento a corda indiano.
Ecco un alternate take strumentale di questo brano molto sperimentale e dal sapore molto esotico.





Chiudiamo la parentesi Stones-sitar con questa chicca: ottobre 1967 agli Olympic Studios di Londra Jimi Hendrix alla chitarra e Brian Jones al sitar compongono "My Little One" e la incidono con Dave Mason (dei Traffic, altro amante del sitar ascoltato in trasmissione) al basso e Mitch Mitchell (degli Experience) alla batteria.






ELECTRIC PRUNES

Nel 1967 i californiani Electric Prunes incidono la parte strumentale di questa bellissima pubblicità del pedale Wha Wha prodotto dalla Vox in cui dimostrano come ottenere dalla chitarra elettfica il suono di un sitar.






Gli Electric Prunes entrarono in classifica nel 1966 col brano "I Had Too Much To Dream"






THE CHOCOLATE WATCHBAND

Gruppo nato nel 1965 a San Jose, California i Chocholate Watchband hanno sfornato una manciata di singoli davvero eccezionali tra cui Don't Need Your Lovin' con cui fanno questa bellissima apparizione nel film "Riot On Sunset Strip" del 1967.





Il mio brano preferito dei Chocholate Watchband è "No Way Out" qui eseguito dalla band, riformatasi nel 1999, a Portland il 18/08/2007.






Chiudiamo questa prima incursione nel mondo del sitar nel pop rock con questo esempio di uso contemporaneo di questo antico strumento tradizionale: il sitar preparato.

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